giovedì 31 maggio 2012

Bimba fatta a pezzi e messa nel congelatore

È stata ritrovata nel congelatore di casa sua la bambina di 4 anni di cui era stata denunciata la scomparsa lunedì scorso nel sud del Belgio: la mamma, una donna originaria della Repubblica domenicana che viveva da sola con la figlia ed era divorziata dal marito, ha confessato di averla strangolata nel sonno e di averla tagliata a pezzi prima di nasconderla nel congelatore.
RICERCHE INIZIATE LUNEDI' - Il macabro ritrovamento e la successiva confessione della madre hanno brutalmente messo fine alle operazioni di ricerca iniziate lunedì, con l'affissione di migliaia di manifesti raffiguranti la piccola. Il racconto contraddittorio della madre, che aveva denunciato la scomparsa della bambina dando diverse versione sul momento in cui l'aveva persa di vista, aveva subito insospettito gli investigatori, spingendoli a sorvegliare la donna (Fonte: Agi)

venerdì 25 maggio 2012

Valore donna domenica in piazza San Marco per l'Emilia Romagna

L'associazione Valore Donna di Latina, domenica 27 maggio allestirà uno stand in Piazza del Popolo, dalle 10.00 alle 20.00, per effettuare una raccolta di derrate alimentari, di farmaci, di coperte e di generi che possano dare conforto ai terremotati dell'Emilia Romagna. "Valore Donna" invita i cittadini di Latina a dare il loro contributo a favore degli sfollati. Alla giornata di raccolta, parteciperà anche la presidente dell'associazione, Valentina Pappacena, e la vice-presidente Azzurra Tognato. "Una volta conclusa l'iniziativa di solidarietà, - ha spiegato l'associazione - si procederà con l'immagazzinare i prodotti raccolti, per consegnarli direttamente alle popolazioni colpite, attraverso la Protezione Civile nazionale.  



Intervento a Mattino5 del senatore Stefano Pedica Giovedi 24 Maggio 2012

Puntata di mattino5 Giovedì  24 Maggio 2012

http://www.video.mediaset.it/video/mattino_5/full/303838/giovedi-24-maggio.html#tf-s1-c1-o1-p1


martedì 22 maggio 2012

Discussione al senato del Ddl del senatore Pedica sull'abolizione del tribunale dei minorenni

PEDICA (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PEDICA (IdV). Signor Presidente, anche il Gruppo dell'Italia dei Valori aderisce alla richiesta avanzata dal senatore Berselli.
Siamo disponibili ad accorpare i vari disegni di legge presentati, considerando anche il fatto che il tribunale dei minori fu istituito nell'ormai lontano 1934 e fu concepito come un tribunale speciale composto da due giudici togati e due giudici onorari esperti di varie discipline. Si trattava sicuramente di un'idea innovativa a quel tempo, però attualmente ci troviamo di fronte ad una società mutata in modo radicale e caratterizzate da una serie di complesse problematiche che richiedono una revisione normativa della materia.
Perciò sono d'accordo con la collega, ma vorrei anche intervenire su quello che è noto a tutti: la procedura dinnanzi al tribunale ordinario differisce in modo palese da quella dinnanzi al tribunale dei minori. Il Presidente diceva poc'anzi dei bambini di serie A e dei bambini di serie B, non più questa differenziazione, non più una valutazione diversa fra tribunale ordinario e tribunale dei minori; ecco perché può andare bene il discorso del tribunale della famiglia; una sezione apposita all'interno del tribunale ordinario.
Infatti nel tribunale ordinario le parti possono esprimersi e proporre perizie e si caratterizza per la presenza di un contraddittorio idoneo alla migliore risoluzione della controversia, mentre oggi il tribunale dei minori, essendo prevista la presenza degli esperti, si contraddistingue per un uso eccessivo e quasi esclusivo dei rapporti dei servizi sociali; di qui la disparità che diceva il Presidente, che bisogna colmare. La procedura della camera di consiglio, seguita oggi dal tribunale minorile, lede i diritti costituzionali della difesa e del contraddittorio, di cui rispettivamente agli articoli 24, secondo comma, e 111, secondo comma, della Costituzione.
Oltre all'evidente incostituzionalità, il fallimento del tribunale dei minori è altresì confermato dalle molteplici proteste e denunce proposte dalla collettività e dalle numerose associazioni di tutela delle famiglie. Pertanto voglio auspicare di trovare questo accordo insieme, su tutti i disegni di legge, per far sì - lo ripeto - che non si siano due situazioni distinte.
Se una persona è sposata ha un trattamento diverso da quello di un convivente. I figli, che siano nati da un rapporto tra conviventi o tra persone sposate, sono sempre figli e devono sempre avere una stessa caratteristica: devono essere giudicati da un istituto.
E quanto, appunto, il mio intervento voleva significare era di istituire questa sezione speciale all'interno del tribunali ordinari.
Questo è il punto più saggio, più opportuno e, a mio avviso, e più difendibile dal punto di vista delle persone più deboli, che sono questi bambini che, a volte, attraverso il tribunale dei minori subiscono dei trattamenti non molto consoni alla nostra Costituzione. (Applausi della senatrice Carlino e del senatore Berselli).

lunedì 21 maggio 2012

Getta i figli dal balcone e si getta anche lui

I figli di 4 anni e 14 mesi sono stati gettati dal 6° piano. Portati in ospedale non ce l'hanno fatta
Tragedia della disperazione a Brescia: un uomo in preda ad un raptus ha buttato dalla finestra i suoi due figli e poi si è suicidato. Tutto è nato da una lite tra moglie e marito per questioni finanziarie: l'uomo, un agente pubblicitario, aveva perso il lavoro ed era molto difficile mandare avanti la famiglia. La lite ha scatenato nel disoccupato un raptus omicida che lo lo ha portato ad afferare i suoi bambini, uno di 4 anni e uno di 14 mesi, e gettarli giù dal sesto piano. Immediatamenti portati all'ospedale civile di Brescia i bimbi però non ce l'hanno fatta. Dopo aver tentato di uccidere anche la moglie, non riuscendoci, il disoccupato si è lanciato anch'esso nel vuoto morendo sul colpo. 

domenica 20 maggio 2012

Valore Donna in aiuto alle zone dell'Emilia terremotate

BOLOGNA - Sei morti, crolli e devastazione. È questo il bilancio provvisorio dello spaventoso sisma che ha colpito l'Emilia Romagna intorno alle 4.00 del mattino con una scossa di magnitudo 6.
Sono le 4.04, come confermato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, quando una scossa di quasi 6 gradi di magnitudo, con epicentro nella Pianura padana emiliana, a pochi chilometri da Finale Emilia, sconvolge il sonno di migliaia di persone. Intanto continuano le scosse di assestamento del sisma e «i danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli». Lo dice il Ministero dei beni e delle
attività culturali in una nota. Per la regione, il presidente Vasco Errani ha richiesto lo stato di emergenza e sospeso l'attività scolastica nei comuni a rischio.

SCOSSA ALLE 15.20. Una nuova scossa di terremoto di forte intensità è stata avvertita nelle zone terremotate dell'Emilia-Romagna. A Sant'Agostino, in provincia di Ferrara, è crollato un'altra parte del municipio. Il sisma, durato diversi secondi, è stato avvertito anche a Bologna. La nuova scossa di terremoto è stata avvertita anche a Milano, soprattutto ai piani alti degli edifici. Il centralino dei vigili del fuoco è stato subito intasato da decine di telefonate di cittadini che volevano informazioni. Al momento non risultano danni.

ALTRA SCOSSA Un nuovo evento sismico è stato avvertito dalla popolazione tra le province di Modena, Ferrara e Mantova, con epicentro localizzato tra i comuni di Finale Emilia (MO), Bondeno (MN) e Ficarolo (RO). Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 12.59 con magnitudo 3,5.

TREMILA SFOLLATI Sono circa tremila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell'Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.

CENTRO RACCOLTA AL PALASPORT La Protezione civile ha organizzato un centro di raccolta per le persone rimaste senza casa per il sisma al palazzetto dello sport di Sant'Agostino, il PalaReno. La struttura che sta per essere allestita anche per la notte, ospita già alcune famiglie rimaste senza casa. È però in corso un censimento delle abitazioni lesionate e quindi non si ha ancora un quadro completo della situazione.

DONNA MORTA PER CALCINACCI Secondo quanto riferito dai carabinieri di Cento, che sono intervenuti in via Canale Angelino, l'ultracentenaria è stata colpita alla testa dai calcinacci. A causarne la morte è stato infatti un trauma cranico.

L'AREA DEL SISMA. Ad essere coinvolte nel sisma sono le province di Bologna, Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo. Tra i più vicini all'epicentro figurano i comuni mantovani di Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica, Magnacavallo, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Revere, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide e Villa Poma, quelli rovigotti di Vergantino, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Melara, quelli modenesi di Camposanto, Medolla, Mirandola, San felice sul Panaro, quelli bolognesi di Crevalcore, Pieve di Cento, e quelli ferraresi Bondeno, Cento e Sant'Agostino.

LE REPLICHE. E a distanza di un'ora e mezza dalla scossa, una replica magnitudo 3.3, viene avvertita nella stessa zona alle 5.35. L'ipocentro stavolta è a 8,6 km di profondità e l'epicentro è in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Finale Emilia e San Felice sul Panaro.
Infine, una terza replica di magnitudo 2.9 alle 5:44 sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, stavolta con ipocentro a 10 chilometri di profondità ed epicentro in prossimità sempre del comune di Finale Emilia.

LE VITTIME. Poi, inizia il bilancio delle vittime: un operaio marocchino di 29 anni è morto nel crollo del capannone industriale di un'azienda a ciclo continuo di polistirolo espanso a Ponte Rodoni di Bondeno, nel ferrarese, gravemente danneggiato.
Altre due persone perdono la vita, invece, a Sant'Agostino, nel crollo di una fabbrica di ceramica: erano due operai italiani, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, che avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. Uno dei due, Nicola, stanotte non doveva neanche essere al lavoro. L'uomo, 35 anni, «Voleva andare al mare - raccontano in lacrime i genitori, Romana Fiorentini e Bruno - ma le previsioni del tempo non erano buone e così aveva deciso di sostituire un collega malato».
E c'è anche una vittima del terrore: è una tedesca, Gabi Ehsemann, che a quanto si è appreso si trovava in Italia per motivi di lavoro, la donna morta a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel Bolognese. Ad avvisare il 118 verso le 4.40 è stato un uomo che la ospitava e che l'ha soccorsa: dopo la scossa la straniera era a letto, molto agitata e aveva problemi a respirare, poi ha perso conoscenza. Sono stati allertati i carabinieri della Compagnia di San Giovanni in Persiceto.
Una ultracentenaria sarebbe morta a Sant'Agostino, nel Ferrarese, a causa di un malore provocato dallo spavento per il forte terremoto che ha fatto tremare l'Emilia-Romagna e tutto il Nord Italia. Lo si apprende dai soccorritori impegnati nelle ricerche dell'operaio disperso sotto le macerie della fonderia Tecopress.
La Protezione civile parla anche di una ottantina di feriti non gravi.
Un operaio che lavorava alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, e risultato disperso nel crollo del tetto della fabbrica causato dal terremoto, è stato ritrovato senza vita sotto le macerie. Si chiama Gerardo Cesaro, 57enne di origini campane prossimo alla pensione.

SALITO IL LIVELLO D'ACQUA, IMMOBILI I LAMPADARI Prima del terremoto ci sarebbe stato un aumento del livello dell'acqua dei pozzi e dei fossi attorno a Finale Emilia, e alcune aree sarebbero state allagate dall'apertura di fontanazzi, come nel caso della via Fruttarola, all'uscita dal paese, come documentano alcune foto scattate da un agricoltore. Durante la scossa, la sensazione avuta da diversi residenti è stata come se dal terreno uscissero aria e sabbia. Altro particolare è stato l'immobilismo dei lampadari.

CENTRI ACCOGLIENZA Nel Modenese sono già stati allestiti centri di prima accoglienza per i cittadini le cui case potrebbero non essere agibili a Camposanto e Medolla. Entro sera saranno operativi centri anche a Finale, San Felice e Mirandola. Numerosi gli edifici pubblici e privati lesionati. È stato chiuso l'accesso al centro storico di Finale. Alla Provincia non risultano feriti gravi, e sono una cinquantina le persone lievemente contuse. Già evacuati l'ospedale e la casa protetta di Finale Emilia. In via precauzionale disposta anche quella dell'ospedale di Mirandola. La Protezione Civile sta facendo verifiche su ponti ed edifici pubblici. Già decisa anche la chiusura delle scuola domani a Finale, S.Felice, Medolla, Camposanto e Mirandola; per quanto riguarda gli altri Comuni si attende la conclusione delle verifiche statiche. Interrotta poi la strada provinciale che attraversa San Possidonio; ed è stata disposta l'interruzione della linea ferroviaria Bologna-Verona per l'inclinamento della torre piezometrica di San Felice, in corso di svuotamento.

I DANNI AGLI EDIFICI. Ingenti sono anche i danni in provincia di Modena, dove si segnalano numerosi crolli.
In particolare, una chiesa è crollata a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena. Crolli anche di edifici storici e case coloniche.
Nel Bolognese, sono stati rilevati il crollo di una statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto e crepe e inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore (dalle case adiacenti sono state evacuate per precauzione 14 persone) sono tra i danni più evidenti rilevati finora dai carabinieri durante le verifiche compiute nel Bolognese. Sono caduti anche calcinacci nella chiesa di San Matteo della Decima. Al castello di Galeazza è caduta la parte superiore della torre, e sono in corso accertamenti. Tegole dal tetto sono cadute anche in una comunità terapeutica a Ronchi; sui muri dell'edificio si sono aperte anche varie crepe.
Crolli anche a Ficarolo, in provincia di Rovigo, dove un vecchio fienile e parte del tetto di una chiesa sono crollati.
Hanno rovinato al suono anche un paio di campanili, nei paesi di Gaiba, Castelmassa e Stienta, nella provincia rovigina.
La scossa, infatti, è stata avvertita anche a Venezia e in tutto il Veneto.
Nel padovano è stata segnalata la caduta di alcuni cornicioni e di parte di intonaci di case, senza conseguenze per le persone. Centinaia le telefonate ai Vigili del fuoco, in particolare lungo l'asso da Rovigo al vicentino e al veronese.
Il panico e il timore di nuove scosse spinge la Protezione civile a disporre all'evacuazione dei malati dall'ospedale di Mirandola, in provincia di Ferrara, e degli ospiti di una casa per anziani a Finale Emilia.


 

venerdì 18 maggio 2012

Valore Donna a storie vere.

Storie vere, giovedi 17 Maggio 2012 l'associazione Valore Donna rappresentata dalla vice presidente Azzurra Tognato interviene sulla questione dello stalking.

http://www.storievere.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-be9867bc-77e0-49d0-8b01-9fc6f30b9f08.html


martedì 15 maggio 2012

Nuova ricusazione al tribunale dei minorenni. Il caso di Ginevra Amerighi

ROMA: MADRE ALLONTANATA DALLA FIGLIA RICUSA I GIUDICI DEL TRIBUNALE DEI MINORI
La signora Ginevra Amerighi - a cui il Tribunale dei Minori di Roma aveva sottratto la figlioletta che all'epoca aveva solo 18 mesi, - ricusa i giudici che firmarono il provvedimento cautelare. Più di un anno fa la bambina fu affidata in via esclusiva al padre, un uomo che la piccola conosceva appena , con procedimenti penali pendenti e varie denunce per maltrattamenti nei confronti delle donne. La decisione dei giudici fu presa sottoforma di provvedimento cautelare, in assenza della necessaria istruttoria della causa. Avverso il provvedimento è intervenuto il senatore dell'IDV Stefano Pedica che ha presentato una interrogazione parlamentare scritta al Ministro della Giustizia. Il procedimento per l'affidamento della minore è in effetti tutt'ora pendente dinanzi al Tribunale dei Minori della capitale ed oggi scade il termine per il deposito delle memorie finali. Le reiterate istanze della mamma volte ad ottenere la propria audizione e l'escussione di oltre 50 testimoni non è stata ad oggi riscontrata dal Tribunale. Di qui la scelta di ricusare i giudici del Tribunale dei Minori. Lo rende noto il legale della madre della piccola, l'avv. prof. Piero Lorusso il quale evidenzia che la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea ha costantemente affermato che uno dei diritti fondamentali del bambino è quello, sancito dall?art. 24, n. 3, della Carta dei diritti fondamentali dell?Unione europea, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, e cioè quello di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, e il rispetto di tale diritto di identifica innegabilmente con un interesse superiore di qualsiasi bambino.

domenica 13 maggio 2012

Violenta le figlie di 5 e 6 anni



TREVISO - Violenze sessuali agghiaccianti e ripetute nel tempo sulle figliolette di pochi anni: è questa l’ipotesi d’accusa dalla quale è chiamato a difendersi un operaio, poco più che 30enne, all’epoca dei fatti residente fra Treviso e Conegliano.

L’uomo - secondo quanto ha ricostruito la Procura di Treviso - avrebbe abusato delle figliolette di 5 e 6 anni, sulle quali si sarebbe accanito sottoponendole a vere e proprie sevizie sessuali. Condotte che lo hanno fatto finire prima sul registro degli indagati e successivamente alla sbarra, con l’ipotesi d’accusa di violenza sessuale su minori (all’epoca dei fatti contestati le figlie avevano meno di 7 anni).

A far cadere in trappola l’uomo, operaio insospettabile, è stata la compagna che, quasi casualmente, lo ha smascherato e subito denunciato. Poco prima dell’udienza davanti al giudice, l’operaio, che aveva sempre respinto le accuse professando la propria innocenza, è svanito nel nulla. Ora resta da capire se si sia allontanato solo temporaneamente, se abbia cambiato casa senza comunicarlo agli inquirenti o se abbia deciso di sottrarsi alla giustizia. Resta il fatto che il processo non si è potuto celebrare perché, oltre all’imputato, ha disertato l’aula di giustizia anche l’avvocato che inizialmente lo aveva assistito d’ufficio (ha fatto pervenire la rinuncia non avendo mai potuto incontrare il cliente per concordare una strategia difensiva).

Al giudice non è rimasto che assegnare all’operaio "orco" un legale d’ufficio. La difesa è così stata assunta dall’avvocato Fabio Crea che ha chiesto e ottenuto alcune settimane per studiarsi gli elementi di prova in possesso della Procura. Ad incastrare il padre degenere ci sarebbero, oltre alla denuncia dell’ex compagna, i "circonstanziati" racconti delle due figlie minorenni dai quali, grazie alla ricostruzione ricavata dagli psicologi infantili attraverso i disegni delle bambine, emergerebbero una serie di disturbi della personalità tipici dei minori vittime di abusi sessuali.

Ci sarebbero inoltre precisi episodi che, seppur raccontati con animo innocente da bambine di 5 e 6 anni, farebbero emergere in modo "crudo e disarmante" le violenze sessuali. Si tratterebbe di carezze proibite nelle parti intime, ma anche di "penetrazioni" che, oltre a provocare ferite fisiche, avrebbero compromesso la fragile psiche delle due bambine.

venerdì 11 maggio 2012

Raccolta fondi a Latina per il piccolo Claudio

(AGENPARL) - Latina, 11 mag - L'associazione 'Valore Donna' domenica mattina a Piazza del Popolo a Latina, allestirà un gazebo per la raccolta di fondi-beneficienza a favore della famiglia del piccolo Claudio, il bimbo di 18 mesi gettato nel Tevere lo scorso 4 febbraio e ritrovato morto poco meno di un mese fa a Fiumicino. "Il dramma subito da una madre per la perdita di un figlio non potrà mai essere superato e per questo, desideriamo stringerci con affetto al dolore della famiglia del piccolo Claudio" - ha dichiarato Valentina Pappacena, presidente dell'associazione. La raccolta fondi durerà tutto il giorno, dalle 10 alle 20. Sarà presente anche la vice-presidente dell'associazione, Azzurra Tognato. "Colgo l'occasione per lanciare un appello alle istituzioni - continua Pappacena - con particolare riferimento al Comune di Roma, che si è interessato al caso del bambino cinese ucciso durante una rapina, ed al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, che intervenne in favore di questo bambino. Mi è però difficile comprendere come mai le Istituzioni, in primo luogo il Comune di Roma, siano cosi assenti e lontane dalla famiglia del piccolo Claudio. Sarebbe ora di passare dai proclami alle azioni concrete".

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=1&ved=0CHcQFjAA&url=http%3A%2F%2Fwww.radioluna.it%2Fnews%2F2012%2F05%2Fvalore-donna-raccolta-fondi-per-claudio-il-bimbo-gettato-nel-tevere%2F&ei=lvKtT472OIGM-waXw_yHCQ&usg=AFQjCNG_eSYzCdxRSMWz7SGaYR5QSc8UPQ


http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=2&ved=0CHkQFjAB&url=http%3A%2F%2Fwww.agenparl.it%2Farticoli%2Fnews%2Fcronaca%2F20120511-roma-bimbo-gettato-nel-tevere-a-latina-raccolta-fondi-per-famiglia&ei=lvKtT472OIGM-waXw_yHCQ&usg=AFQjCNFhy2-VOhYOUPmNuyJ5_RXftd9kfw

http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=web&cd=4&ved=0CI0BEBYwAw&url=http%3A%2F%2Fwww.latina24ore.it%2Flatina%2F42244%2Fbimbo-gettato-nel-tevere-raccolta-di-fondi-a-latina&ei=4fKtT7quBMSd-Qat3uT4Cw&usg=AFQjCNFVE40aR99XTwGTD1VIVtkGQUGLnA


mercoledì 9 maggio 2012

2001 Altro incidente mortale per l'autista Lorenzo Ottaviani

ROMA - Nel 2001 aveva avuto un altro incidente: era sempre alla guida di un pullman e un bimbo di sei anni era rimasto ucciso. Lorenzo Ottaviani, 38 anni, è il conducente del pullman che quattro giorni fa è rimasto coinvolto in un incidente stradalesull'autostrada A13 dopo essere partito da Aprilia: sono morte 5 persone e altre 18 sono rimaste ferite, alcune delle quali in maniera grave. E anni prima un altro tragico incidente.

Sarà interrogato oggi in Procura a Padova Ottaviani. L'uomo, indagato per omicidio colposo plurimo, comparirà davanti al magistrato euganeo Emma Ferrero che aveva disposto, alcune ore dopo l'incidente, una perquisizione nell'abitazione a Marina Tor San Lorenzo, frazione di Ardea, e nell'azienda della società di autotrasporti ad Ardea (Roma) di cui Ottaviani è socio assieme al padre e al fratello.

Medicinali sequestrati. Gli investigatori avrebbero sequestrato vari medicinali che saranno presi in esame dagli inquirenti per accertare se possono essere compatibili con farmaci destinati a togliere la stanchezza. Tra le ipotesi quella che Ottaviani possa aver assunto tali farmaci per affrontare un viaggio notturno di parecchie ore, interrotto da tre soste. La polstrada sta attendendo, in tal senso, i risultati delle analisi del sangue fatti dopo la tragedia ad Ottaviani.

Le testimonianze. Intanto polstrada e carabinieri proseguono gli interrogatori dei passeggeri nel tentativo di ricostruire le fasi prima della fuoriuscita del pullman dalla carreggiata che potrebbe forse essere stata causata anche da una distrazione. Ipotesi questa non esclusa dagli inquirenti che prendono in esame anche il guasto meccanico il cui esito dovrà essere stabilito da un perito già nominato dalla procura euganea. Ieri è stato fatto un altro sopralluogo sul punto della A13 in cui è uscito il pullman. La società autostradale stava procedendo all'asfaltatura di quel tratto di autostrada che è stato bloccato provvidenzialmente dagli agenti a 250 metri dal luogo del disastro.

sabato 5 maggio 2012

Amore criminale Roberta Vanin

VENEZIA—Il telefono in casa Donaglio è squillato intorno all’una e mezza di martedì pomeriggio. «Pronto?», ha risposto Roberto, il capo famiglia. Dall’altro capo del filo la voce agitatissima di Roberta Vanin: «Venite qui, correte, Andrea non è in sè. Sta esagerando, questa volta sta andando oltre. Questo non è uno dei suoi soliti sfoghi lavorativi». Al fianco della 43enne titolare del negozio «Bio Vita» di Spinea c’era Andrea Donaglio, il suo ex fidanzato di 47 anni, e forse è stata proprio l’umiliazione di quella telefonata ai suoi genitori, la causa scatenante del raptus omicida. La ricostruzione, il giorno dopo il delitto, è chiarita in ogni dettaglio. Lui si avvicina davanti al bancone al centro del negozio. Si gira, prende il coltello che veniva usato per tagliare il pane e la colpisce. Cinquanta coltellate, al collo, all’addome, alla schiena. Lei cerca di difendersi, gli agenti troveranno numerosi tagli e ferite sulle sue braccia. Ma la foga è tale che la lama del primo coltello si spezza. Donaglio allora ne prende un secondo, con cui colpisce ancora. Solo quando la vede a terra, ormai senza vita, prende coscienza di quello che ha fatto. Si ritira nello sgabuzzino del negozio e lì rivolge la lama verso se stesso, lasciando macchie di sangue dappertutto. Poi esce e si sdraia accanto a lei per infliggersi l’ultimo colpo e morirle vicino. Si lesiona il fegato, ma il cuore continua a battere e rimane lì, steso accanto a Roberta.
E così diventa troppo tardi. Troppo tardi per la telefonata di Roberta, in cui c’era tutta l’angoscia per una situazione che non riusciva più a gestire. «Mamma ho tanta paura», diceva da due settimane,ma non riusciva ad ascoltare le amiche che le consigliavano di denunciarlo. «Gli voglio ancora bene», diceva. Troppo tardi anche per la corsa in bicicletta del padre di Andrea. Quando arriva in negozio trova i corpi distesi a terra. Roberta è con gli occhi sbarrati in un lago di sangue; il figlio è vivo, con ancora il coltello in mano. Lo scuote, poi prova con Roberta, quindi esce dal negozio un attimo, mentre parla con i carabinieri. Andrea si colpisce ancora, ma nemmeno quel fendente è mortale. L’ha uccisa perchè non sopportava di perderla. Non accettava che si fosse rifatta una vita. Che avesse un nuovo amore, Federico. L’ha detto martedì sera Andrea stesso, nell’interrogatorio di circa mezz’ora reso al pmMassimo Michelozzi e ai carabinieri del capitano Salvino Macli, dal letto dell’ospedale di Mirano in cui è ricoverato in prognosi riservata. Una confessione piena, in cui ha chiarito i motivi del suo gesto tremendo. E’ accusato di omicidio volontario. Sulla premeditazione dovrà decidere il pm, ma la dinamica sembrerebbe confermare il reato d’impeto: basti pensare al fatto che ha usato dei coltelli presi in negozio. Oggi pomeriggio si terrà l’autopsia sul cadavere di Roberta.
Ora Andrea si trova in stato di fermo e la sua camera è piantonata dai carabinieri. E’ sotto sedativi, i medici scioglieranno la prognosi solo domani, ma è fuori pericolo. «L’abbiamo visto solo oggi (ieri, ndr) pomeriggio - spiega Christian Donaglio, 41 anni, fratello minore di Andrea - non ho messo il dito nella piaga. Lui parla poco dell’accaduto, dice che non si ricorda bene. Negli ultimi tempi stava molto male, ma non avrei mai pensato ad una cosa del genere. Sapevo che era depressoma parlava di Roberta mettendola su un piedistallo. Non avrei mai potuto prevederlo ». «E’ provato, un uomo distrutto », dice il suo avvocato Isabella Fiorio. Anna Favero, la madre di Andrea, ha chiamato due volte Gina Casarin. Non riesce a trovare pace. Cerca disperatamente di chiedere perdono per il figlio. Per le due famiglie rovinate. Per il futuro che non c’è più. «Che colpa ne ha lei? - dice la mamma di Roberta, tra le lacrime - e anche lui, l’ho già perdonato. La sua vita sarà distrutta comunque. Non quanto la mia, però. Me l’ha portata via. Lei non c’è più».

Travolta ed uccisa

AVEZZANO - Investita da un pirata alla guida di un'auto rubata. Questa la fine di Mariana Marku, la trentenne albanese trovata morta lungo la strada che porta a Cese di Avezzano. È quanto emerge da fonti investigative. Una prima ricognizione cadaverica è stata effettuata dal medico legale; sarà comunque necessaria l'autopsia per avere maggiori certezze. Altra conferma potrebbe arrivare da eventuali tracce legate all'auto bruciata trovata poco distante dal luogo in cui Š stato scoperto il corpo della giovane. I carabinieri stanno cercando uno o più responsabili, per i quali si ipotizza il reato di omicidio colposo, e stanno ascoltando persone che potrebbero fornire particolari utili alle indagini. Ricerche estese anche al mondo della malavita, viste le circostanze dell'episodio. L'incidente è avvenuto vicino alla casa della vittima, che lavorava in un circolo privato di Civitella Roveto

Festa della mamma

Il 13 Maggio per la festa della mamma scegli un regalo di Valore Donna il ricavato andrà devoluto completamente in beneficenza alla famiglia del piccolo Claudio Franceschelli. L'associazione Valore Donna  segue tramite l'avvocato Paolo Abenante del foro di Napoli difensore di Manuela Ciadini sorella di Claudia direttemte il caso.  Per informazioni scrivetemi e il regalo vi sarà spedito direttamente a casa. Chiunque fosse interessato a promuovere l'iniziativa nella propria citta' non esiti a contattarmi.






Pulman di carabinieri si schianta su A13

L'associazione Valore Donna si mette a disposizione dei familiari delle vittime della tragedia di questa mattina avvenuta sull'A13. "Rivolgo un accorato appello a tutti i parenti delle persone che sono tragicamente decedute nel terribile incidente -ha affermato il presidente Valentina Pappacena. D parte della nostra associazione potranno trovare la massima attenzione ai loro problemi, dalla tutela legale al supporto economico attraverso fondi e donazioni. Dobbiamo assicurare loro il massimo sostegno in termini umani e finanziari".
La presidente Valentina Pappacena coglie l'occasione per ribadire l'urgenza di una riforma che proceda all'introduzione del reato di omicidio stradale. "Credo sia necessario attivare tutte le procedure affinché venga finalmente introdotto il reato di omicidio stradale - ha dichiarato Valentina Pappacena - mi auguro che la sensibilità del Governo tenga conto dell'opinione pubblica, che già si è espressa anche attraverso la raccolta di circa 58mila firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, per arrivare a superare eventuali ostacoli di natura burocratica e giuridica entro breve tempo. Coloro che commettono omicidi mettendosi alla guida sotto l'effetto di alcool o droghe non possono restare in una situazione di sostanziale impunità - continua Valentina Pappacena - e per questo occorre accelerare i tempi per l'introduzione di questa nuova norma del codice penale entro l'estate, come è nelle intenzioni del Governo attraverso una legge delega".

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mercoledì 2 maggio 2012

Donna uccisa a Palermo con le forbici

Donna uccisa a Palermo con forbici conficcate in gola Delitto in un negozio per vendita parrucche forse per rapina Potrebbe essere una rapina, ma la polizia lascia la strada aperta anche ad altre ipotesi. Per ora é un giallo la morte di Antonietta Giarrusso, 65 anni, proprietaria di un negozio di parrucche nel centro di Palermo aggredita e selvaggiamente assassinata con un coltello e una forbice rimasta conficcata nella gola della donna. Se l’assassino ha ucciso per denaro ha fallito il colpo oppure non ha avuto il tempo di cercarlo perché è fuggito via subito dopo per timore di essere scoperto. Ha così lasciato in cassa quasi mille euro in contanti. Sembra il comportamento di un criminale che ha perso la testa. Ma la scena del delitto, in via Dante, rivela un comportamento più lucido. L’assassino si è preoccupato di portare via il manico del coltello, che si è spezzato nella colluttazione, e ha chiuso a chiave la porta del negozio per ritardare la scoperta del cadavere. Per questo, oltre alla rapina, non si escludono altri moventi. Antonietta Giarrusso era divorziata e aveva un compagno molto anziano. E’ stato proprio lui a scoprire il delitto. Aveva tentato inutilmente di mettersi in contatto con la donna che al telefono non aveva risposto. Quando è arrivato in via Dante 52 ha trovato la porta chiusa. Assalito da un presentimento, ha chiamato un fabbro per forzare la serratura. Sembrava tutto in ordine ma in un ripostiglio aperto c’era il corpo della donna in un mare di sangue. Era stata colpita sette volte: aveva anche tentato di ripararsi alzando il gomito nel quale è stata riscontrata una ferita. A questo punto il coltello si sarebbe spezzato. Per uccidere l’assassino ha quindi impugnato una forbice, trovata su un tavolo, con la quale ha colpito la vittima alla gola. Sarebbe questa la ferita mortale. Per il medico legale Antonietta Giarrusso sarebbe stata uccisa tra le 11 e mezzogiorno. L’ultimo a vederla in vita, davanti al suo negozio, è stato l’ex portiere dello stabile vicino. Si conoscevano da 40 anni. “Era una persona per bene, conosciuta e stimata da tutti”, ha detto ricordando il suo carattere mite e solare. Quel negozio, che nell’insegna recava il nome di “Ninni” come la donna era chiamata, è una delle più antiche e conosciute boutique di parrucche. Era anche un punto di riferimento, rivela un medico vicino di casa, per tanti pazienti oncologici che perdono i capelli nei trattamenti chemioterapici.