sabato 30 giugno 2012

Sub intrappolati a Palinuro....trovato il secondo corpo

SALERNO - È  stato recuperato alcuni minuti fa il secondo cadavere dei quattro sub che sono rimasti intrappolati nella «grotta del sangue» di Palinuro (Salerno). Lo si apprende dalla Capitaneria di Porto. Gli altri due sub rimasti intrappolati nella «Grotta del sangue» sono stati avvistati da un sommozzatore: «sono privi di sensi e sembrano morti», ha detto. Nella grotta si stanno ora immergendo vigili del fuoco speleologi. 

LA PRIMA VITTIMA Si chiamava Andrea Petroni, romano di 41 anni, il sub recuperato senza vita dalle squadre di vigili del fuoco e sommozzatori della Capitaneria di Porto nella 'Grotta del sanguè di Palinuro (Salerno). Mentre proseguono senza sosta le ricerche degli altri tre escursionisti rimasti intrappolati nel ventre della grotta, il corpo del 41enne romano si trova attualmente su una banchina del porto di Palinuro. Ad attenderlo, tra scene di disperazione, il padre e la madre, giunti sul posto non appena hanno saputo che tra i quattro dispersi c'era anche il figlio. Mentre a Palinuro si stanno recando i familiari degli altri dispersi, sul porto turistico di Palinuro è un frenetico via vai di sommozzatori e imbarcazioni che fanno la spola con la grotta, tutti impegnati nelle ricerche dei dispersi. Sul porto, oltre a tanti turisti a gente del posto, è presente anche il sindaco di Centola-Palinuro, Carmelo Stanziola, che da ore segue gli sviluppi delle ricerche. Col passare delle ore si fanno più chiari i contorni della dinamica dell'incidente. È possibile, infatti, che i quattro siano rimasti bloccati all'interno di un cunicolo della grotta a causa del fango sollevatosi durante il loro passaggio. L'acqua, diventata improvvisamente torbida, avrebbe contribuito a far perdere l'orientamento dei sub che non avrebbero più trovato la via d'uscita.

GLI ALTRI SUB C'è anche una donna, tra i sub dispersi a Palinuro. Susy Covaccini, di 36 anni, salernitana, faceva infatti parte del gruppo dei quattro escursionisti rimasti intrappolati nella Grotta del Sangue. Insieme a lei, oltre a Andrea Pedroni, romano di 40 anni, il cui corpo senza vita è stato già recuperato dai sommozzatori, vi sono il 41enne Douglas Rizzo, romano, ePanaghiotis Telios, di 23 anni, di origine greca, residente a Reggio Calabria. È ricoverato in osservazione all'ospedale di Vallo della Lucania il titolare del diving center che aveva organizzato l'escursione. Roberto Navarra si era immerso nella grotta preoccupato per il ritardo dei quattro nella fase di risalita. Riemerso e risalito a bordo da solo, è stato colto da un malore.

Erano in otto - secondo quanto risulta alla Guardia Costiera - i sub che si sono immersi questa mattina nella «grotta del sangue» di Palinuro, nella quale due di loro sono morti e altri due sono tuttora intrappolati, privi di sensi. Gli altri quattro sono riusciti a guadagnare l'uscita della grotta. Il fondale nella zona è profondo una quindicina di metri: La presenza di un cunicolo rende difficile arrivare agli altri due sub avvistati, che si teme siano morti

LE OPERAZIONI DI RECUPERO Ai militari della Capitaneria di porto di Salerno presto si aggiungeranno anche i vigili del fuoco del Comando provinciale di Napoli, ritenuti degli esperti in questo tipo di ricerche. I tre sub sono romani mentre la guida è di Palinuro. A dare l'allarme sono stati alcuni compagni dei tre sub spariti con i quali stavano compiendo una cordata nella grotta. Una volta fuori si sono accorti che all'appello mancavano i tre sub e la guida.

Sabato 14 luglio Valore Donna e l'arte di creare

Sabato 14 Luglio a partire dalle 16.00
Una iniziativa dell'Associazione Valore Donna guidata da Valentina Pappacena.
Esposizione di oggetti creati da Donne come noi: giovani, madri, mogli, lavoratrici, casalinghe ... e una serata estiva ricca di divertimento nella bella c...ornice di Borgo Faiti in provincia di Latina.
Musica anni 70/80 .. Karaoke..Con Kim dei cugini di campagna e Martina Stavolo da Amici. Degustazione di prodotti locali ..Gustosi panini e bevande fresche .. Intrattenimento per i bambini..
Chiunque sia interessato ad esporre le proprie creazioni, può inviare una mail di richiesta di prenotazione a: artedicreare2012@gmail.com
Dietro un minimo compenso di 30 euro avrete a disposizione uno spazio con punto luce e copertura.
Io ho già prenotato! ...Sarà una bellissima occasione per conoscerci e passare una divertente serata insieme!
Partecipate! Condividete l'evento e invitate i Vostri amici! Vi aspettiamo!
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giovedì 28 giugno 2012

Marito uccide moglie con il mattarello

Legnano, 28 giugno 2012 - Un terribile raptus di follia che ora purtroppo è finito in tragedia. E' morta poco dopo le 10 di questa mattina Stefania Cancelliere, la donna di 39 anni che ieri alle 18 era stata colpita violentemente dal marito col matterello. Le sue condizioni erano apparse subito disperate. Aveva il cranio sfondato e c'era stata della perdita di sostanze cerebrali. Da ieri era ricoverata in Rianimazione all'ospedale di Legnano. L' aggressione era avvenuta nell'atrio una palazzina al numero civico 6 di via Marconi a Legnano di fronte
agli occhi atterriti di alcuni vicini di casa. Lui, Roberto Colombo, 52 anni, oculista che esercita la professione nella provincia di Como, si trova ora in stato di fermo con l'accusa di omicidio.
A lanciare l'sos sono stati i vicini di casa, allertati dalle grida disperate della donna. Sul posto sono giunti immediatamente gli agenti della Polizia di Stato. "E' stato agghiacciante - raccontano i residenti -. Abbiamo visto Roberto con il mattarello in mano che rincorreva Stefania, già sanguinante. Lui continuava a colpirla in testa, fino a quando lei è stramazzata al suolo, nell'atrio, in una pozza di sangue. Noi abbiamo cercato di fermarlo ma lui era una furia". Sul posto sono giunti immediatamente gli agenti della poilizia di Legnano e i soccorritori. Da quanto appreso dagli stessi vicini di casa, i due coniugi erano qualcosa di più di una coppia in crisi. Erano di fatto separati.
Vivevano da febbraio in due appartamenti diversi, seppur della stessa palazzina. Lei all'ultimo piano, nell'attico, insieme ai tre figli. Lui invece al pian terreno, dove inizialmente sarebbe dovuta venire ad abitare la madre. "Litigavano sempre, anche se lui di recente aveva tentato un'ultima riconciliazione. Vedevamo infatti dei mazzi di fiori davanti alla porta di ingresso, ma lei non li ritirava. Roberto era già stato sposato con un'altra donna e anche con lei aveva avuto dei figli. Sia lui che Stefania sono due bravissime persone, ma ultimamente non andavano proprio d'accordo. E' davvero terribile quanto è successo".

martedì 26 giugno 2012

In gita con la parrocchia muore bimbo di 11 anni dopo 8 ore sotto il sole

Una scampagnata sul Monte Calvana (Prato) finisce in tragedia per i ragazzi che hanno camminato per alcuni chilometri sotto il sole
Doveva essere una normale gita, ma si è tramutata in un incubo. Un bambino di 11 anni, di nome Franco, è morto dopo essere entrato in arresto cardiaco. Altri cinquanta bambini tra gli 8 e i 16 anni sono stati colpiti da malore.
Dramma - La comitiva era partita dalla parrocchia di San Martino a Paperino, una frazione a sud di Prato, per fare un'escursione sul vicino Monte Calvana, ma il caldo eccessivo e la disidratazione hanno trasformato in tragedia la scampagnata. Secondo la prima ricostruzione, dopo ore di difficile camminata sotto il sole molti hanno subito malori e hanno iniziato a far fatica a muoversi. Uno di loro, quando la comitiva è arrivata in cima alle 12.50, si è accasciato al suolo ed è andato in arresto cardiaco. I presenti gli hanno fatto il massaggio cardiaco e hanno chiamato i soccorsi. Il bimbo è stato portato in eliambulanza all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze in gravissime condizioni. Ma non è stato sufficiente: è morto poco dopo essere arrivato nel centro. Gli altri ragazzi sono rimasti bloccati sul sentiero perché non riuscivano più a camminare e sono stati soccorsi da 118 e Vigili del fuoco con un elicottero che li ha riportati a valle.
Avvisi - Bisognerà ora accertare le responsabilità. Con i bimbi c'erano 16 animatori e il parroco, don Carlo Gestri, che aveva organizzato l'escursione ed ora è sotto choc per l'accaduto. Negli ultimi giorni l'Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale) aveva segnalato un aumento della concentrazione di ozono nell'atmosfera oltre la soglia di attenzione (180 microgrammi per metro cubo). Il Comune di Firenze aveva per questo sconsigliato di svolgere attività ricreative con esercizio fisico intenso all'aperto in luoghi soleggiati, soprattutto negli orari più caldi, tra le 12 e le 17.
Inchiesta - Intanto la procura di Prato ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per la morte del bambino. Domani dovrebbe essere presa una decisione sull'autopsia, anche se già da ora "non si esclude un problema congenito", perché il piccolo Franco è stato l'unico ad avere un problema di salute. Soltanto dopo l'autopsia verranno iscritte eventuali persone sul registro degli indagati, come atto dovuto.

lunedì 25 giugno 2012

Ucciso ragazzo da un trans

ROMA -  Un 21enne italiano è stato ucciso da una trans nell'appartamento in cui convivevano. È accaduto intorno alle 20 a Tor Vajanica. Il giovane è stato accoltellato durante una lite. La trans è stata fermata dai carabinieri.

venerdì 22 giugno 2012

Lello&Penelope lettera di Mamma Franca

Molti lo chiamano destino!Io non avevo mai avuto bisogno di parlarne!La vita
fino ad allora mi aveva sempre sorriso...ho avuto ed ho un uomo che mi ama,tre
figli meravigliosi che erano tutta la mia felicità,il mio orgoglio,E NON E'
STATO IL DESTINO A DARMI TUTTO CIO'...
Avevo speso ogni giorno della mia vita perchè tutto funzionasse,e non si
chiama destino colui che un giorno maledetto ha deciso di uccidere mio figlio,
la sua bambina e di distruggere per sempre la vita di una giovane donna!Costui
non ha niente di particolare,si chiama e somiglia a migliaia di altri
assassini.
Il giovedi e la domenica preparavo il pranzo per mio figlio e sua moglie che
si univano a noi perchè era il loro giorno di riposo ed eravamo tutti felici...
oggi trascorro i miei giorni tra ospedali e piazze...e non sono piu' solo la
mamma di Lello,Riccardo e Luana,ma sono la mamma di Davide,di Matteo,di Andrea
e di tutti quei ragazzi vittime della strada.
La mia nuova forza è difendere la dignità della vita!Combatto per avere
giustizia per TUTTE le vittime....Sono stata catapultata in una realtà nuova e
dolorosa,indegna per una società civile!
Oggi ho ottenuto parziale giustizia grazie alle mie lotte,all'impegno e la
professionalità del mio legale Francesco Di Ciollo,e alla coscienza di un
giudice,ma sarò soddisfatta solo se questa condanna verrà estesa a TUTTI GLI
ASSASSINI DELLA STRADA!perchè non deve essere che “solo uno su mille ce la fa”!
Lo stato deve adoperarsi affinchè le leggi vengano applicate sempre e le PENE
siano CERTE!non possiamo parlare di adeguamento al sistema politico-economico
europeo e non al loro sistema giuridico. Altri paesi europei come la Germania,
contano un quarto dei nostri morti sulla strada,perchè applicano delle leggi
severe e lavorano su un sistema di prevenzione dimostrando di avere altresì un
alto senso civico e morale.
Continuare a costruire,affannarci a sistemare i conti e sottovalutare i
diritti veri dei cittadini,è come costruire una bella città con grandi
strutture e belle piazze,senza rispettare i parametri antisismici.
Perché potrebbe arrivare un terremoto capace di spazzare via ogni cosa e
lasciare spazio a tanto dolore e tanta vera povertà.
FRANCA COPPOLA madre di Raffaele Vertolomo e nonna di Penelope Vertolomo.

lunedì 18 giugno 2012

Travolti due anziani, sul marciapiede.

 



"La tragedia di Latina non fa che riproporre con grave urgenza il tema dell'introduzione del reato di omicidio stradale -afferma il presidente Valentina Pappacena- occorre dunque intervenire prima che finisca la legislatura. Ritengo estremamente importante il fatto che il vice-presidente del Senato Emma Bonino abbia ricevuto tante mamme di vittime della strada rispondendo così all'invito del senatore Stefano Pedica. Come del resto considero rassicurante la visita di una delegazione al Quirinale. Entro fine luglio vogliamo che venga inserito il reato di omicidio stradale nel codice, poi a Settembre partirà una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, con la speranza che il Comune di Latina sposi la nostra battaglia. Oggi, ogni giorno, in Italia muoiono ancora 11 persone, questo sempre rifacendosi all’ultimo rapporto Istat Aci disponibile, vale a dire quello riferito all’anno 2010 e diffuso nel novembre 2011. Allora, e soprattutto ancora prima, parlavamo ancora di “incidenti stradali”, una parola, quella, “incidente”, che sembra portare in sé una risposta che si rifà alla casualità, non alla responsabilità. Oggi invece discutiamo di “omicidio stradale”. 
Sono due passi in avanti di fondamentale importanza: i morti sulla strada non sono morti ineludibili, infatti sono diminuiti. Questo intanto per cominciare a rispondere a chi ancora oggi crede che i morti sulla strada sempre ci sono stati e sempre ci saranno. Oggi parliamo di vita e degli omicidi stradali che la negano, non di incidenti. Parliamo di responsabilità. Chiediamo un’assunzione di responsabilità.
Chi si mette alla guida ubriaco o drogato, infatti, è come se impugnasse una pistola e iniziasse a sparare, ma il codice penale prevede sanzioni troppo basse per questi delitti e ciò è veramente inammissibile. Come associazione ci battiamo per un cambiamento radicale.

Travolti due anziani, sul marciapiede.

 



"La tragedia di Latina non fa che riproporre con grave urgenza il tema dell'introduzione del reato di omicidio stradale -afferma il presidente Valentina Pappacena- occorre dunque intervenire prima che finisca la legislatura. Ritengo estremamente importante il fatto che il vice-presidente del Senato Emma Bonino abbia ricevuto tante mamme di vittime della strada rispondendo così all'invito del senatore Stefano Pedica. Come del resto considero rassicurante la visita di una delegazione al Quirinale. Entro fine luglio vogliamo che venga inserito il reato di omicidio stradale nel codice, poi a Settembre partirà una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, con la speranza che il Comune di Latina sposi la nostra battaglia. Oggi, ogni giorno, in Italia muoiono ancora 11 persone, questo sempre rifacendosi all’ultimo rapporto Istat Aci disponibile, vale a dire quello riferito all’anno 2010 e diffuso nel novembre 2011. Allora, e soprattutto ancora prima, parlavamo ancora di “incidenti stradali”, una parola, quella, “incidente”, che sembra portare in sé una risposta che si rifà alla casualità, non alla responsabilità. Oggi invece discutiamo di “omicidio stradale”. 
Sono due passi in avanti di fondamentale importanza: i morti sulla strada non sono morti ineludibili, infatti sono diminuiti. Questo intanto per cominciare a rispondere a chi ancora oggi crede che i morti sulla strada sempre ci sono stati e sempre ci saranno. Oggi parliamo di vita e degli omicidi stradali che la negano, non di incidenti. Parliamo di responsabilità. Chiediamo un’assunzione di responsabilità.
Chi si mette alla guida ubriaco o drogato, infatti, è come se impugnasse una pistola e iniziasse a sparare, ma il codice penale prevede sanzioni troppo basse per questi delitti e ciò è veramente inammissibile. Come associazione ci battiamo per un cambiamento radicale.

sabato 16 giugno 2012

Le vittime delle violenze sessuali avranno sempre il gratuito patrocinio

Le vittime di violenza sessuale, prostituzione e pornografia minorile saranno ammesse sempre al gratuito patrocinio, senza alcun limite e, quindi, a prescindere dal loro reddito.
È una delle novità previste dal disegno di legge recentemente approvato dal Senato [1], in sede di ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale [2].

L’intento è quello di garantire a chi ha subito un reato particolarmente lesivo della persona e della dignità, un libero accesso alla tutela giurisdizionale, senza ostacoli materiali di carattere economico. Ciò, in piena attuazione del diritto di difesa garantito dalla Costituzione, secondo cui: “Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione” [3].

Si vuole così che il libero accesso alla giustizia sia, allo stesso tempo, un ampliamento di tutela per la vittima e un ulteriore deterrente per il colpevole.

Un’altra importante novità del suddetto disegno di legge è l’introduzione di due nuovi reati, volta a restringere la piaga della violenza sessuale minorile dilagante su internet. Essi sono:
- reato di adescamento di minorenni: sarà punito, con la pena della reclusione da uno a tre anni, chi compie atti volti a carpire la fiducia di un minore di età inferiore a sedici anni, attraverso artifici, lusinghe o minacce, anche mediante internet o altri mezzi di comunicazione, al fine di commettere delitti di sfruttamento sessuale di minore o delitti di violenza sessuale.
- reato di istigazione a pratiche di pedofilia e di pedo pornografia: sarà punito, con la reclusione da tre a cinque anni, chi, anche con mezzi telematici, pubblicamente istiga a commettere delitti a sfondo sessuale in danno di minorenni.

Inoltre, sempre al fine di reprimere il più possibile i reati contro i minori, sono state approvate le seguenti modifiche:
- l’inasprimento delle pene per l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati sessuali nei confronti di minori;
- l’introduzione di una nuova aggravante dell’omicidio commesso in occasione dei delitti di prostituzione minorile o di pornografia minorile;
- l’individuazione di ulteriori condotte riconducibili ai reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e di corruzione di minorenne;
- l’inammissibilità dell’ignoranza dell’età della persona offesa, quale esimente [4] invocabile dal colpevole. In altre parole, il colpevole non potrà invocare, a propria discolpa, il fatto di non essere stato nella condizione di conoscere l’età del minore.



[1] Disegno di legge n. 1969-B, approvato dal Senato lo scorso 16 maggio.
[2] La Convenzione di Lanzarote, sottoscritta dall’Italia nel 2007, impegna gli Stati membri del Consiglio d’Europa a modificare la loro legislazione penale in materia di sfruttamento e di abusi sessuali nei confronti dei minori. La finalità è quella di armonizzare le normative nazionali, in modo da evitare che gli Stati dotati di una legislazione meno rigida possano essere scelti come luogo per commettere delitti di natura sessuale.
[3] Art. 24 Cost. c. 3.
[4] L’esimente è una causa di esclusione dell’antigiuridicità del fatto commesso dall’agente o della sua responsabilità e come tale esclude la sua responsabilità.




Intervento del Senatore Pedica al senato per le vittime della strada

Legislatura 16ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 742 del 13/06/2012

SENATO DELLA REPUBBLICA
------ XVI LEGISLATURA ------
742a SEDUTA PUBBLICA
RESOCONTO
SOMMARIO E STENOGRAFICO
MERCOLEDÌ 13 GIUGNO 2012
(Antimeridiana)
_________________
Presidenza del vice presidente NANIA,
indi della vice presidente BONINO
Per un inasprimento delle pene nei confronti
dei responsabili delle vittime della strada
PEDICA (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PEDICA (IdV). Signora Presidente, la ringrazio anche per il saluto che ha voluto rivolgere ai familiari delle vittime della strada. Ieri sera con la collega Biondelli siamo stati all'ennesima manifestazione di questi familiari davanti al Palazzo di giustizia per denunciare l'abbandono totale, ormai da tanti anni, in seguito a tante tragedie che purtroppo avvengono, dello Stato nei confronti delle famiglie che dall'oggi al domani piangono una tragedia non voluta, non pensata, una tragedia che ha trasformato la loro vita, signora Presidente.
Ecco, la denuncia di queste mamme, di questi genitori, fratelli e sorelle che si sono visti privati da un giorno all'altro del loro caro del loro familiare, è sull'assenza della certezza della pena. Loro giustamente chiedono l'ergastolo, anche attraverso i nostri disegni di legge, per chi uccide così, per via della droga, dell'alcol, di tante ragioni che da un minuto all'altro tolgono l'affetto di un familiare, e l'assenza della certezza della pena è quello che colpisce di più. È un altro dolore, forse anche più grande di quello che si prova per la morte del caro, signora Presidente, perché queste persone continuano a circolare per le strade, continuano a guidare le auto, dato che la patente non viene loro ritirata se non per pochi mesi, mentre noi chiediamo che anche il ritiro della patente sia definitivo. Tutto ciò fa molto male, come fa male a queste famiglie constatare l'assenza dello Stato, anche in termini di tutela.
La patente dovrebbe essere ritirata a vita a queste persone e andrebbe restituita la dignità a queste famiglie che, a volte, vengono persino denigrate da processi lunghissimi contro chi ha commesso il reato e da proposte di transazione. Non si può accettare una transazione per un reato del genere. Si deve pagare, e pagare attraverso una giustizia imparziale, come chiedono i familiari.
So che lei, signora Presidente, è molto sensibile rispetto a queste materie. Confido quindi in una sua risposta, come anche fanno i genitori che ci stanno ascoltando.(Applausi dal Gruppo PD).
PRESIDENTE. Senatore Pedica, al di là del merito, che potrà essere oggetto di dibattito di quest'Assemblea, la Presidenza assume l'impegno di sollecitare l'inserimento nel calendario dei lavori dei disegni di legge a cui lei ha fatto riferimento.

mercoledì 13 giugno 2012

Pas? No grazie. Interrogazione Senatrice Giuliana Carlino

Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4 - 07513 presentata da GIULIANA CARLINO
martedì 22 maggio 2012, seduta n.727
CARLINO - Ai Ministri della giustizia e della salute - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
nel gennaio 2011 un'assistente sociale, una dirigente dei servizi sociali ed una psicologa operanti presso l'Asl 6 di Livorno Bassa Val di Cornia, hanno inoltrato alla Corte d'appello di Firenze ed al Tribunale dei minori di Firenze, apposite relazioni in cui diagnosticavano la presunta e controversa sindrome della "parental alienation syndrome" (PAS) su una minore, proponendo con urgenza l'allontanamento della piccola dalla casa materna, dove tuttora è collocata, e la decadenza della patria potestà della genitrice;
la madre ha proceduto ad una querela presso la Procura di Livorno (in data 11 aprile 2011), chiedendo al Sindaco e alla responsabile dei servizi sociali del Comune la sostituzione delle operatrici per il loro operato pregiudizievole e asserendone la mancanza di obiettività. Il pubblico ministero presso il Tribunale di Livorno chiedeva tuttavia l'archiviazione in quanto riteneva che le tre operatrici avessero esposto una valutazione professionale. La madre faceva opposizione alla richiesta di archiviazione (23 settembre 2011), argomentando come la valutazione professionale avesse incluso la diagnosi di una patologia non formalmente riconosciuta ed anzi oggetto di forte contestazione nella letteratura medico-scientifica sia in Italia che all'estero;
in data 22 dicembre 2011 la dirigente dei servizi sociali e l'assistente sociale convocavano la piccola e la sua mamma allo scopo di fare un incontro protetto con il padre. Vista la reazione ostile e spaventata della bambina che, per l'ennesima volta, opponeva un netto rifiuto all'incontro con il padre, le due operatrici avrebbero provveduto a stilare una relazione in cui accusavano la madre di aver tenuto un comportamento non collaborativo. A giudizio della donna, invece, esse si sarebbero rivolte in maniera offensiva alla madre, la quale procedeva con ulteriori denunce e richieste di sostituzione. In data 29 marzo 2012, infine, il giudice delle indagini preliminari accoglieva la richiesta di archiviazione, accettando le motivazioni del pubblico ministero;
va tenuta presente la circostanza che la bambina avrebbe confidato a più persone di avere subito molestie dal padre, ma il consulente tecnico d'ufficio, all'epoca incaricato di analizzare la situazione familiare, non aveva considerato credibile tale accusa. Anche sull'assunto di queste conclusioni, il PM di Pisa ha infatti chiesto e ottenuto l'archiviazione delle denunce di abuso;
valutato che:
si assiste sempre più frequentemente all'utilizzo, nella cause giudiziali di separazione, della citata PAS al fine di decidere sull'affidamento dei figli. Tale sindrome, tuttavia, non è comunemente riconosciuta come verificabile né attendibile da ampia parte della comunità scientifica internazionale. Per citare alcune importanti prese di posizione in materia, si evidenzia che nel marzo 2010 l'Associazione dei neuropsichiatri spagnoli ha criticato ufficialmente il suo uso, sia psichiatrico che giuridico, e lo stesso Governo spagnolo ha indirizzato una nota ai professionisti del settore, onde evitarne l'utilizzo. Negli Stati Uniti d'America i procuratori di Stato hanno adottato nel 2003 una risoluzione al fine di non utilizzare la PAS nelle cause di affidamento di minori; il Dipartimento di giustizia del Canada, infine, ha emanato una direttiva suggerendo di ricorrere ai normali strumenti processuali già esistenti, che offrirebbero maggiori garanzie di scientificità. La PAS, non a caso, è stata definita da uno studio commissionato dalla NDAA (la più grande associazione dei procuratori di Stato americani) come uno strumento utilizzabile da un genitore per screditare accuse di abuso sessuale da parte del figlio e del genitore alienante. Secondo tale associazione la PAS costituirebbe una teoria non dimostrata, potenzialmente in grado di minacciare l'integrità del sistema di giustizia penale e la sicurezza di bambini vittime di abusi;
tale patologia non è, dunque, riconosciuta unanimemente nel panorama internazionale e neppure nel mondo scientifico italiano: nondimeno, essa viene sovente prospettata, ed utilizzata nei casi di contenziosi di separazione afferenti all'affidamento dei minori e, non di rado, ove vi siano bambini che lamentano violenze ricevute da uno dei genitori,
si chiede di sapere:
se il Ministro della giustizia non ritenga di dover valutare la possibilità di attivare il proprio potere ispettivo presso il Tribunale dei minorenni di Firenze, allo scopo esclusivo di accertare se i servizi giudiziari abbiano proceduto secondo le leggi, i regolamenti e le istruzioni vigenti;
se il Ministro della salute consideri compatibile con i doveri professionali del personale operante presso l'Azienda sanitaria locale di Livorno l'aver proposto l'allontanamento di una minore dalla casa materna, su controverse basi informative, scientifiche e conoscitive.
(4-07513)

Roma: Madre sotto processo.

Roma - Una storia simbolo della crisi dello stato di diritto nel nostro Paese. Una donna viene rinviata a giudizio per l'accusa di sottrazione di minori, per il semplice fatto di aver impedito il 'sequestro' del proprio bimbo su disposizione del Tribunale dei Minori. Il tutto è avvenuto conseguenzialmente alla decisione relativa all'affidamento del piccolo in una casa famiglia.
La donna dell'hinterland capitolino è quindi costretta a sopportare un giudizio penale suo malgrado. Il legale, l'avvocato Piero Lorusso ha comunque pronto il memoriale difensivo ed un asso nella manica: una sentenza della Cassazione dello scorso mese di maggio, che sancisce nel contenzioso madre-padre la prevalenza della volontà del minore. L'udienza è stata riaggiornata al mese di ottobre.
Resta il fatto che l'organo di giustizia minorile è da tempo oggetto di interrogativi piuttosto urgenti. Poco o nulla si conosce su quanti siano all'anno i collocamenti in casa famiglia disposti dal Tribunale dei minori di Roma nei casi in cui esista un genitore idoneo che abbia un forte legame affettivo con il figlio; stessa cosa si può dire sulla mancanza di informazioni relative alle spese relative ai collocamenti in comunità o case famiglia  considerando che il costo per lo Stato varia dai 70 ai 300 euro al giorno per ciascun minore. Altre ombre riguardano gli affidi condivisi concessi nonostante uno dei genitori abbia subito condanne o non sia stato ritenuto idoneo dai periti del giudice. Sul pianeta giustizia minorile permangono troppi lati oscuri.

domenica 10 giugno 2012

Lo stato deve dare l'esempio

E' importante ascoltare la voce di questo avvocato, che ha avuto il coraggio di rinunciare a difendere Equitalia. Il nostro scopo e' quello di garantire agli imprenditori onesti il pagamento dei debiti solo con gli interessi legali e senza ulteriori penalizzazioni.


http://www.youtube.com/watch?v=eqNg3SYNu5c&feature=player_embedded

Convalidato l'arresto per l'assassino di Melissa

BRINDISI - Il gip del tribunale di Lecce, Ines Casciaro, ha convalidato il fermo di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore reo confesso dell'attentato di Brindisi del 19 maggio ed ha emesso una ordinanza di custodia in carcere nei suoi confronti. Confermata l'ipotesi di reato di strage in concorso con finalità di terrorismo. Il provvedimento è stato depositato nella tarda serata. La contestazione dell' aggravante di finalità di terrorismo conferma la competenza della direzione distrettuale antimafia di Lecce a continuare l' inchiesta.

«Chiedo perdono»: si è presentato così, in lacrime, Giovanni Vantaggiato dinanzi al gip del Tribunale di Lecce Ines Casciaro, ai pm Guglielmo Cataldi (Dda Lecce) e Milto De Nozza (Procura Brindisi) e al suo legale, l'avv. Franco Orlando, nell'udienza di convalida del fermo per l'attentato di Brindisi del 19 maggio scorso. In poco meno di tre ore di interrogatorio nel carcere di Borgo San Nicola a Lecce, l'imprenditore di Copertino (Lecce) ha confermato la confessione, ha ribadito di aver fatto tutto da solo ed ha aggiunto qualcosa sul movente, cercando di dare una motivazione più plausibile del «ce l'ho con il mondo intero» dichiarato mercoledì scorso, quando è stato fermato. La Procura ha chiesto al gip, che si è riservato di decidere, la convalida del fermo e l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nonchè la conferma della ipotesi di reato di strage in concorso con altri con finalità di terrorismo. «Ho fatto un gesto dimostrativo perchè ho subito due truffe e perchè il fatturato negli ultimi anni è diminuito» ha cercato di spiegare Vantaggiato a giudice e inquirenti. Le due truffe subite lo avrebbero fatto andare in bestia: la prima, per oltre 300 mila euro, da un suo cliente, Cosimo Parato, di Torre Santa Susanna (Brindisi), condannato di recente per truffa ad un risarcimento. Ma dopo la sentenza Vantaggiato avrebbe scoperto che Parato non è in grado di restituirgli nulla economicamente. La seconda truffa, per 120mila euro, l'imprenditore l'avrebbe subita da un fornitore di Avetrana. Gli affari avrebbero poi subito un forte ridimensionamento (da quattro milioni di litri a un milione di litri di carburante) da quando era cessato, nel 2003, l'appalto con la Provincia per alcune scuole superiori di Brindisi, tra le quali proprio il professionale 'Morvillò. Tutte circostanze che avrebbero ridotto del 70% il fatturato della sua attività, costringendolo a ridurre da sei ad un solo dipendente l'organico aziendale. Sarebbero stati questi i motivi che hanno spinto Vantaggiato, a suo dire, a compiere un gesto dimostrativo così violento. Scelta non casuale quella della scuola Morvillo Falcone, perchè vicina al Palazzo di giustizia (la sentenza non sarebbe servita a fargli riavere i soldi persi), facile come luogo da raggiungere e dal quale allontanarsi dopo l'attentato, perchè vicino alla superstrada per Lecce. E allora, ha detto oggi nell'interrogatorio, ha acquistato materia prima in tre negozi della provincia di Lecce per preparare polvere pirica ed ha confezionato l'ordigno rudimentale acquisendo le istruzioni da una enciclopedia, alla voce 'esplosivì, facendo anche una prova del 'bottò in una stradina di campagna. In uno dei momenti nei quali è apparso più provato, Vantaggiato ha manifestato la volontà di scrivere una lettera ai genitori di Melissa Bassi, la studentessa sedicenne morta nell'attentato, ed ha rivolto un pensiero alle ragazze rimaste ferite, chiamandole 'bambinè, e alla sua famiglia. «È stato di maggiore collaborazione - ha commentato il procuratore della Dda di Lecce, Cataldo Motta - forse qualche elemento in più c'è, ma a mio avviso resta da indagare, restano dei punti oscuri». Oggi, nel piazzale antistante l'istituto Morvillo Falcone, presenti gli studenti e una delle ragazze ferite nell'attentato, è stata scoperta una targa in memoria di Melissa Bassi. C'è scritto «Per te, per noi, per il futuro. Ciao Melissa». Una frase che servirà a far ricordare sempre la sete di verità e giustizia della gente.

STRAGE AGGRAVATA E TERRORISMO «Quanto dichiarato da Vantaggiato» oggi dinanzi al gip «sembra compatibile» con l'impostazione della pubblica accusa, che ipotizza il reato di strage aggravata da finalità di terrorismo. Lo ha detto il procuratore distrettuale antimafia di Lecce, Cataldo Motta. «Su questa strada - ha aggiunto - abbiamo chiesto al gip la convalida del fermo e l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere». In ogni caso «ancora nulla è da escludere. Un fatto così grave - ha detto ancora Motta - non può essere chiarito in così breve tempo. Una persona è stata fermata solo due giorni fa. Secondo me è necessario un approfondimento per evitare che restino punti oscuri, si rischierebbe di non acquisire altri elementi». «È necessario - ha concluso - che l'indagine sia completa».

LACRIME Giovanni Vantaggiato, il 68enne di Copertino che ha confessato l'attentato esplosivo del 19 maggio scorso davanti alla scuola 'Morvillo-Falcone' di Brindisi, è scoppiato a piangere in alcuni momenti dell'interrogatorio avvenuto oggi nel carcere di Lecce dove si è svolta anche l'udienza di convalida del fermo. Al termine dell'udienza, il legale di Vantaggiato, l'avvocato Franco Orlando, non ha voluto rispondere alla domanda dei giornalisti sulla possibile spiegazione del movente da parte del suo assistito.

LA DIFESA Giovanni Vantaggiato dinanzi al gip ha pianto. Lo ha detto il suo legale, avv.Franco Orlando. «L'interrogatorio - ha detto il legale - è stato in alcuni momenti drammatico, il pensiero per la ragazza morta, per le ragazze rimaste ferite, e in particolare un pensiero per la sua famiglia alla quale ovviamente rimane molto vicino»

IL GIP SI RISERVA LA DECISIONE Il gip di Brindisi Ines Casciaro si è riservata la decisione sia sulla convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, sia sull'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dai pm. Lo ha riferito Franco Orlando, legale dell'indagato. Le decisioni del gip potrebbero arrivare già nel pomeriggio o nella giornata di domani.

LA CONVALIDA DEL FERMO
Si è appena conclusa l'udienza di convalida del fermo di Giovanni Vantaggiato, l'imprenditore 68enne di Copertino (Lecce) accusato di aver compiuto l'attentato alla scuola di Brindisi nel quale è morta Melissa Bassi e altre cinque ragazze sono rimaste ferite in modo grave. I pm inquirenti, Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, hanno da qualche minuto lasciato in auto il carcere di Lecce, evitando così di rispondere a domande dei giornalisti in attesa fuori dal penitenziario.

L'UDIENZA L'udienza si è tenuta dinanzi al gip del tribunale di Lecce Ines Casciaro. Sono stati presenti per l'accusa il sostituto procuratore della distrettuale antimafia salentina Guglielmo Cataldi e il pm della procura di Brindisi Milto De Nozza. Vantaggiato era difesso dall'avv.Franco Orlando ed è accusato di strage in concorso con altri per finalità di terrorismo.

IL LIBRO DI COELHO Per gli inquirenti, tuttavia, il movente va chiarito, così come deve essere fatta luce su possibili mandanti dell’attentato. Le indagini così proseguono e le perquisizioni nell’appartamento di Vantaggiato si intensificano. Stando alle ultime informazioni, nella sua abitazione è stata trovata anche una copia del libro di Paulo Coelho, “Manuale del guerriero della luce”, con un appunto scritto da Vantaggiato. «Agire subito», si legge tra le pagine del suo autore preferito.

IL PARERE DEL CRIMINOLOGO «Ci sono profili dalla personalità paranoide che tendono a immedesimarsi in personaggi della letteratura fino a sentirsi questi personaggi». Così il criminologo Francesco Bruno commenta all'Adnkronos il fatto che Giovanni Vantaggiato, in carcere per l'attentato alla scuola 'Morvillo-Falconè di Brindisi in cui ha perso la vita la giovane studentessa Melissa Bassi, potrebbe essersi ispirato al libro 'Manuale del guerriero della lucè di Paulo Coelho. «Questo elemento - continua Bruno - la dice lunga sull'aspetto psicologico del Vantaggiato. Mi sono capitati due casi di soggetti che identificandosi con personaggi di libri hanno compiuto atti criminali eclatanti: uno - spiega - uccise il sindaco del suo paese, l'altro la moglie e l'amante della moglie». «Esistono dunque casi di persone che hanno compiuto azioni delittuose immedesimandosi in personaggi letterari. Il fatto che il protagonista del libro di Coelho sia un guerriero - conclude Bruno - chiarirebbe anche perchè Vantaggiato non si sia sottratto alla telecamera, quasi a voler farsi riconoscere, per far vedere a tutti che 'è un guerrierò». Per la criminologa Roberta Bruzzone il quadro «a livello investigativo non è ancora completo. Deve essere chiarito l'aspetto motivazionale, rispetto a cui mancano molte informazioni». «Quello che è chiaro - continua - è che non ha agito d'impulso. È un soggetto lucido, ci vuole tempo per progettare un attentato come quello alla scuola 'Morvillo-Falconè, ha fatto sopralluoghi, ha progettato precisamente come agire». «Non si può escludere - afferma Bruzzone - che possa avere agito di concerto con altre persone, che stia cercando di coprire qualcun'altro».

LEGAMI CON UN ALTRO ATTENTATO Sembra inoltre che tra le prove di colpevolezza non ci siano soltanto i filmati ripresi dalle videocamere di sorveglianza, ma anche segnalazioni sull’indole violenta e pericolosa del killer di Melissa. I documenti sono stati raccolti dai carabinieri di Torre Santa Susanna che, pochi anni prima, avevano indagato (ed intercettato) Vantaggiato per l’attentato subito da Cosimo Parato, che ne uscì ferito. Ora anche questo caso potrebbe riaprirsi.

mercoledì 6 giugno 2012

Genitori separati l'adolescente puo' decidere con chi stare

La Corte di Cassazione, con sentenza numero 7773 dello scorso 17 maggio, ha sancito un importante principio la cui applicazione trova spazio nel rapporto tra genitori separati e affidamento dei figli.
La Suprema Corte, infatti, conferisce rilevanza alla dichiarazione di un adolescente che esprime il desiderio di voler vivere con un genitore piuttosto che con l’altro.
I giudici di legittimità, “premesso che i provvedimenti in materia di affidamento non possono consistere in forzate sperimentazioni, nel corso delle quali le reali ed attuali esigenze della prole vengono sacrificate al tentativo di conformare i comportamenti dei genitori a paradigmi tendenzialmente più maturi e responsabili, ma contraddetti dalla situazione reale già sperimentata”, sottolineano che la norma contenuta nell’articolo 155 sexies, primo comma, del codice civile, nella parte in cui prevede l’audizione del minore da parte del giudice, non solo consente la partecipazione del medesimo al giudizio, quanto piuttosto impone che si tenga conto degli esiti di tale ascolto.
Tuttavia, da questo rilevante principio di diritto, non deriva un’assoluta libertà di scelta del minore, in quanto resta pur sempre in capo al giudice il potere di discostare la sua valutazione dalla scelta del giovane.
Tutto ciò purché la decisione del giudice, ovviamente sempre orientata a realizzare l’interesse della prole, sia sempre motivata.
Nel caso di specie, trattandosi di un ragazzo di 17 anni certamente in grado di valutare le proprie esigenze esistenziali e affettive, la Suprema Corte ha ritenuto degna di considerazione la preferenza del giovane che propendeva per il padre anziché per la madre presso cui viveva fino a quel momento.
Qui il testo integrale della sentenza della Cassazione nr. 7773 del 17 maggio 2012


 

 

martedì 5 giugno 2012

Imu? No grazie....per fondazioni bancarie, enti ecclesiastici,forze politiche e sindacali

“Calcola la tua Imu”. I siti dei giornali in questi giorni sono giustamente pieni di sezioni che aiutano i lettori a stabilire quanto dovranno pagare di imposta sugli immobili. Soltanto che c’è qualcuno che può attendere la scadenza del 18 giugno con molta più tranquillità degli altri e senza dannarsi l’anima con le simulazioni.
ALLE CATEGORIE che vedete qui sotto è stato infatti risparmiato il disturbo di preoccuparsi prima e di pagare poi (a chi è andata male, tocca almeno l’aliquota dimezzata, per qualcun altro è forse l’ultimo anno di pacchia).
Esenzioni sacrosante? Può darsi. Ma allora che dire di chi ha dato gratuitamente la casa a suo figlio o al nipote e si trova a pagare come se avesse una seconda casa sfitta? E degli anziani che hanno la residenza in ospizio o in clinica e devono pagare l’Imu sulla loro vecchia casa come se fosse una seconda abitazione? Insomma, al tavolo delle esenzioni c’è sempre qualcuno che è più esente degli altri: eccovene una breve panoramica con alcune ipotesi di mancato incasso per Stato e comuni.
I costruttori risparmiano 35 milioni - Sospiro di sollievo tra i costruttori: le loro proposte per combattere la crisi dell’edilizia hanno trovato largo spazio nel dl Sviluppo che il ministro Passera presenterà in Consiglio dei ministri questa settimana (un tentativo di un senatore Pdl di inserire norme simili nel decreto fiscale era infatti fallito nelle scorse settimane per mancanza di copertura economica). Questi i provvedimenti più rilevanti: per chi acquista una casa sotto i 200 mila euro è prevista l’esenzione dall’Imu per i successivi due anni, a cui probabilmente sarà aggiunto l’azzeramento dell’Iva e dell’imposta di registro per un mancato gettito totale di circa 150 milioni di euro (data la soglia dei 200 mila euro, per di più, si tratta di un’esenzione che avrà effetti solo fuori dalle città grandi e medie, dove le case costano di più). I costruttori, dal canto loro, avranno invece l’esenzione dall’Imu per gli appartamenti non venduti fino al terzo anno dalla fine dei lavori. Costo stimato: 35 milioni.
Fondazioni bancarie, un regalo che vale 5-10 milioni - Per il governo e il fisco italiano sono istituzioni no profit, per la Cassazione – ad esempio – non proprio, come dimostra una sentenza del 2009: sta di fatto che le fondazioni bancarie non pagheranno nemmeno un euro di Imu sui loro oltre 1.500 immobili e 712 terreni. E dire che hanno un patrimonio complessivo che supera di un po’ i 50 miliardi di euro e controllano la stragrande maggioranza delle banche italiane, da cui incassano un paio di miliardi di proventi l’anno. Tant’è: sono esenti. Le magnifiche 88 si difendono sdegnate attraverso il presidente dell’associazione “di categoria” Giuseppe Guzzetti, numero uno di fondazione Cariplo dal 1997: non è vero che non paghiamo e in ogni caso, quello beneficiato dall’esenzione, è solo il 2% del patrimonio, immobili destinati ad attività benefiche. A spanne, si tratta di beni a bilancio per un valore superiore al miliardo di euro e di un erosione del gettito collocabile tra i 5 e i 10 milioni di euro l’anno: spiccioli, per le fondazioni, ma è anche così che si resta ricchi.
Enti ecclesiastici, dal 2013 “tassati” solo i turisti - Per gli immobili di loro proprietà si tratta dell’ultimo anno di vacche grasse. Dal gennaio 2013 entra in vigore, infatti, la norma varata a febbraio dal governo per stringere le maglie all’elusione Imu degli enti no profit: luoghi di culto e attività non a scopo di lucro (come alcune scuole) continueranno a non pagare, tutti gli altri dovranno tirar fuori i soldi. Il problema, finora, era che la legge prevedeva l’esenzione per quei luoghi in cui si svolgeva un’attività “non esclusivamente commerciale”. Una definizione vaga che finiva per consentire a tutti o quasi di auto-dichiararsi esenti, persino a qualche albergo quattro stelle: bastava ospitare una cappella o destinare l’ala di un palazzo a convento o ricovero. Ora si pagherà percentualmente: non per la parte in cui dormono le suore, per rimanere all’esempio dell’hotel, sì per quella che ospita i turisti. Le stime di gettito sono le più varie: si va dai 100 milioni ipotizzati dal governo ai 500-700 stimati dall’Anci.
Forze politiche e sindacati, il rebus della “natura commerciale” - Vale il discorso fatto per la Chiesa: dall’anno prossimo anche a loro dovrebbe applicarsi la norma sulla “natura commerciale” anche parziale dell’attività svolta all’interno degli immobili. Per i partiti, in realtà, e per le fondazioni a loro riferibili – come quelle che hanno inglobato il patrimonio ex Democratici di sinistra ed ex Alleanza nazionale – non dovrebbe cambiare granché: in genere non traggono profitti da quanto fanno nelle loro sedi. Per i sindacati, invece, potrebbero esserci novità spiacevoli almeno per gli uffici dei patronati (i Caf) e per quelli che ospitano le lucrose attività di formazione. Nessuna ipotesi è però possibile sul gettito, visto che non si sa nemmeno a quanto ammonti il patrimonio immobiliare dei sindacati, a partire da quello ereditato gratis dalle organizzazioni fasciste: qualche anno fa, per avere un’idea, la Cgil vantava 3 mila sedi e la Cisl 5 mila (ma non si sa quante siano di proprietà), mentre la Uil dichiarava invece beni immobili per circa 35 milioni di euro.
Dimore storiche, dai Ruspoli ai Torlonia: sconto del 50% - I fortunati proprietari – tra cui abbondano banche, società immobiliari e rampolli di vecchie famiglie nobili – di palazzi patrizi in città, ville e castelli antichi in campagna avranno lo sconto del 50%. Quanti siano esattamente non si sa. Ma l’Asdi (Associazione dimore storiche italiane) sostiene di rappresentare cinquemila iscritti e 17 mi-la dimore storiche, alcune delle quali – come vi abbiamo raccontato domenica – sono in parte affittate alla distribuzione delle grandi firme del lusso a prezzi stratosferici (e pure la tassa su quel reddito è scontata). Quando, a dicembre, l’Imu fu varata senza eccezioni, l’Asdi parlò di aumenti del 600% e profetizzò vendite in massa e/o fine dei lavori di manutenzione: poi è arrivato lo sconto e la situazione si è normalizzata. Quanto al gettito, il Tesoro a novembre calcolava l’erosione del gettito dovuta al “trattamento di favore” delle dimore storiche in almeno 23 milioni di euro l’anno.

lunedì 4 giugno 2012

7 Regole per non farsi picchiare dal proprio compagno...

Ci sono cose che un uomo proprio non sopporta della donna. Sette abitudini che lo infastidiscono provocando, a volte, anche reazioni esagerate. Se è vero il detto “conosci il tuo nemico“, allora vale la pena conoscere queste sette abitudini così da evitare comportamenti ad alto rischio litigio.

1) Creare un anniversario per ogni cosa
Ammettiamolo, le donne con le celebrazioni tendono ad esagerare. Passi per i festeggiamenti dell’anniversario di nozze o magari quello del primo appuntamento, tutto il resto si potrebbe anche evitare. Se lui torna a casa dopo una stressante giornata di lavoro e si ritrova la tavola imbandita e candele sul tavolo non è male. Se, però, alla domanda “festeggiamo qualcosa?” si vede aggredito da lei che gli rimprovera di non ricordare mai le date importanti, e magari con questo termine allude alla data della prima telefonata nella storia della loro relazione, beh, lui ha tutto il diritto di infastidirsi e protestare. Celebrare insieme i momenti più significativi della propria relazione è bello, ma occorre sempre un po’ di buon senso.
Rapporto di coppia: regole e consigli per non rovinarlo
2) Riempire il letto di cuscini
Ci sono donne che amano riempire il letto di cuscini. Andare a dormire alla sera risulta una vera a propria impresa: montagne di cuscini quadrati, rettangolari e a forma di cuore da spostare in vari punti strategici della camera da letto che, magari, è anche piccola e quelle montagne di roba sparsa qui e lì è davvero troppo grande. Per dormire comodamente occorrono solo due cuscini ed il letto, spazio condiviso e luogo di relax, deve invitare al riposo, non al trasloco!
3) Chiedere di continuo “cosa pensi?”
Questa domanda è il classico esempio di come alle donne piaccia mettere a dura prova i nervi degli uomini. Un minuto prima ci si coccola teneramente ed un minuto dopo, appurato il silenzio del proprio partner e fatta la fatidica domanda, lui è pronto a strozzarla. E si, perché magari la risposta di lui è “a niente” ma lei, per nulla convinta, si ripete “dai, dimmi a cosa pensi, ti vedo così distante”. Beh, care donne, avete mai pensato che magari lui non pensi a niente per davvero e che magari il suo silenzio significa solo che è molto rilassato e si gode coccole e silenzio? E anche nel caso in cui stesse pensando a qualcosa che in quel momento non ha voglia di condividere con voi, perché dargli l’impressione di non poter tenere riservati i propri pensieri e di non aver diritto alla sua privacy?
Nella coppia, mantieni la tua autonomia
4) Dire “sto bene” quando si è infelici
Se lui vi conosce bene, capirà al primo sguardo quando qualcosa vi intristisce o vi rende infelici. Se poi avete appena battibeccato e ve ne state sedute sul divano con il muso lungo fino a piedi a fissare nel vuoto o lo guardate torve non potete pretendere che lui non perda la pazienza se gli dite “sto bene, tutto a posto” nel momento in cui vi chiede come state. Questo è un comportamento di tipo passivo- aggressivo che serve poco a voi stesse ed al benessere della coppia. Al limite potreste rispondergli che in quel momento non avete voglia di parlarne e che gli farete sapere quando sarete pronte a farlo.
5) Utilizzare il sesso come arma
Una delle cose peggiori che una donna possa fare è quella di strumentalizzare il sesso. Alcune sembrano provarci gusto e abitualmente approfittano di un momento delicato e di debolezza dell’uomo per ottenere qualcosa, cioè per manovrarlo. Per quanto sia molto comodo ottenere così ciò che si desidera, sappiate che è un comportamento scorretto e offensivo per il vostro partner.
Litigare fa bene alla coppia
6) Essere eccessivamente emotive
Piangete ai funerali, ai matrimoni, davanti ad un film triste o ad un bel tramonto? Non stupitevi se ciò mette a disagio l’uomo che, per sua natura, è meno propenso a dare così libero sfogo ai propri sentimenti. Se siete sensibilissime non dovete certo farvene una colpa, ma non stupitevi se lui resta freddo difronte alle vostre lacrime, lo mettono semplicemente a disagio, non fanno di lui un mostro insensibile.
7) Parlare incessantemente
Si dice che le donne dicano ventimila parole al giorno mentre gli uomini settemila. Capirete da sole che c’è una bella differenza. Le donne sono molto più propense alla chiacchiera, certo, ma sarebbe anche giusto ricordare che un momento non è come un altro e che in certi casi all’uomo piace il silenzio.
http://it.lifestyle.yahoo.com/blog/thats-amore/

Sportello per imprenditoria femminile


Valore Donna inaugura sportello per imprenditoria femminile


Progettare e realizzare iniziative volte allo sviluppo dell’imprenditoria con l’ausilio dei fondi europei erogati dai numerosi bandi dalla Comunità Europea. Questo lo scopo con cui è stato aperto oggi un nuovo sportello presso la sede dell’associazione Valore Donna  a Latina.

“In questo momento di grave crisi – spiega il presidente di Valore Donna, Valentina Pappacena – è indispensabile fornire gli strumenti per un adeguato sviluppo dell’imprenditoria femminile e non solo. Le imprese, insieme alle famiglie, sono le più colpite dalla congiuntura economica, ma spesso in loro ‘soccorso’ ci sono numerosi fondi e bandi europei. La realtà – aggiunge il presidente - è che sono a disposizione circa 28 milioni di fondi destinati all'Italia, di cui però solo il 18% viene utilizzato perché non ci sono abbastanza figure professionali che si occupano di europrogettazione”.

“L’indotto industriale nella provincia di Latina – prosegue Pappacena-, non solo non è ancora adeguatamente sviluppato, ma ha fortemente risentito della crisi. Se guardiamo alle imprese al femminile, poi la situazione è ancora più drammatica. Una realtà insostenibile che va affrontata adeguatamente: bisogna smettere di pensare ai fondi europei come a dei finanziamenti a pioggia. Serve un’europrogettazione seria e delle proposte concrete, strutturate, per partecipare ai bandi messi in palio. Per questo – conclude  - abbiamo pensato ad uno sportello ad hoc, in modo tale che chiunque ne abbia bisogno può raggiungerci presso la nostra sede (corso della Repubblica 154) o scriverci a valentina.valoredonna@virgilio.it e ricevere le adeguate indicazioni”. 

domenica 3 giugno 2012

Donne nel mirino. Matrix 23 Maggio 2012

http://www.video.mediaset.it/video/matrix/full/303806/donne-nel-mirino.html#tf-s1-c1-o1-p2




I numeri sono alti, troppo alti: 127 donne uccise dai loro compagni, fratelli, mariti nel 2010, 137 nel 2011 e già 55 nel 2012. “I media li segnalano come omicidi passionali - spiega Tilt - storie di raptus, amori sbagliati, gelosia. Si tratta invece di una pratica violenta di matrice non patologica ma culturale. Il nome che la identifica è femminicidio, neologismo in uso già da anni anche in Italia, che indica la distruzione fisica, simbolica, psicologica, economica, istituzionale della donna”.
“Se ne sono accorte tutte le istituzioni internazionali, a partire dall`Onu. Rashida Manjoo, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne in visita nel nostro paese alla vigilia dell`8 marzo scorso, ha ribadito - aggiunge Tilt - che in Italia ormai si deve parlare di femminicidio

Investito ed ucciso un bambino di 2 anni dal Papa'

Domenica 03 Giugno 2012 - 12:37
SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA) - Un bambino di due anni è stato investito ed ucciso dal padre mentre stava facendo retromarcia con la propria auto. Il fatto è accaduto stasera a San Marco Argentano. L'uomo, alla guida della sua auto, una Citroen, stava facendo manovra nel cortile dell'abitazione e non ha visto il figlio colpendolo mentre faceva retromarcia. Il piccolo è caduto battendo violentemente la testa ed è morto sul colpo. Ogni tentativo di salvarlo da parte dei medici del 118 è stato vano. L'uomo era rientrato a casa insieme alla moglie ed ai tre figli. Oltre al piccolo di due anni, la famiglia ha altri due bambini, uno più grande ed uno di sei mesi. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano

sabato 2 giugno 2012

Investito Nanni Moretti, non e' grave

Roma - Non ha riportato ferite gravi il regista Nanni Moretti, investito mentre era a bordo della sua Vespa. Il regista romano è stato vittima di un incidente ieri che si è verificato all'incrocio tra via Bonnet e via del Vascello a Roma. Moretti era a bordo della sua vespa quando un'auto, una Fiat 600, lo ha investito. Il conducente si è immediatamente fermato per prestare soccorso. Giunti i sanitari del 118, il regista è stato trasportato in codice verde all'Ospedale San Camillo di Roma, dove gli è stato applicato un collarino per un leggero trauma al collo.