SALERNO - Si era innamorata follemente di un professionista salernitano, e non corrisposta, ha iniziato a perseguitarlo. Non solo l'uomo dei suoi sogni ma anche la madre di quest'ultimo. La donna, 43enne, già destinataria della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle parti offese, è finita agli arresti domiciliari con l'accusa di stalking.
La misura cautelare è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno ed eseguita dai poliziotti della divisione anticrimine (settima sezione) della Questura di Salerno, dopo che la donna ha continuato nell'intento persecutorio. La stalker ha iniziato a molestare la vittima, un professionista di Salerno, dal 2009: minacce, inviate con lettere e anche via sms, ed azioni persecutorie, pedinamenti, danneggiamenti ed appostamenti per strada e nei pressi di casa, erano all'ordine del giorno. L'azione persecutoria aveva avuto come bersaglio anche la madre dell'uomo: ad entrambi la donna aveva bucato le gomme dell'autovettura e portata via, per dispetto, la corrispondenza dalla cassetta postale. In alcuni casi la donna aveva fatto telefonate anonime al «118» simulando la necessità d'interventi di soccorso presso l'abitazione dell'uomo, ma una volta giunti a destinazione, i soccorritori si accorgevano del falso allarme e che la telefonata non era partita da quella casa.
Episodi che hanno portato le vittime ad un forte stato di ansia fino ad arrivare al fondato timore per la propria incolumità, costringendoli ad alterare le proprie abitudini di vita.
La donna arrestata, a quanto pare, ha problemi mentali oltre che comportamentali. In seguito alle denunce presentate dalle parti offese e alle conseguenti indagini svolte dal personale della divisione anticrimine, diretta dal vicequestore Luciana Palmieri, l'autorità giudiziaria aveva emesso a carico della donna la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall'uomo e dalla madre di quest'ultimo. La misura, però, non è stata sufficiente a far desistere la donna dal continuare a perseguitare le vittime: negli ultimi due mesi, infatti, la 43enne aveva ripreso a bersagliarle con una serie di sms minacciosi ed ingiuriosi e in una circostanza si era recata a casa dell'uomo bloccando con della colla la serratura d'ingresso. A questo punto i giudici, vagliando i dati raccolti dalle indagini di polizia, hanno emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari per tutelare le vittime dalle azioni di stalking della donna.
La misura cautelare è stata emessa dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno ed eseguita dai poliziotti della divisione anticrimine (settima sezione) della Questura di Salerno, dopo che la donna ha continuato nell'intento persecutorio. La stalker ha iniziato a molestare la vittima, un professionista di Salerno, dal 2009: minacce, inviate con lettere e anche via sms, ed azioni persecutorie, pedinamenti, danneggiamenti ed appostamenti per strada e nei pressi di casa, erano all'ordine del giorno. L'azione persecutoria aveva avuto come bersaglio anche la madre dell'uomo: ad entrambi la donna aveva bucato le gomme dell'autovettura e portata via, per dispetto, la corrispondenza dalla cassetta postale. In alcuni casi la donna aveva fatto telefonate anonime al «118» simulando la necessità d'interventi di soccorso presso l'abitazione dell'uomo, ma una volta giunti a destinazione, i soccorritori si accorgevano del falso allarme e che la telefonata non era partita da quella casa.
Episodi che hanno portato le vittime ad un forte stato di ansia fino ad arrivare al fondato timore per la propria incolumità, costringendoli ad alterare le proprie abitudini di vita.
La donna arrestata, a quanto pare, ha problemi mentali oltre che comportamentali. In seguito alle denunce presentate dalle parti offese e alle conseguenti indagini svolte dal personale della divisione anticrimine, diretta dal vicequestore Luciana Palmieri, l'autorità giudiziaria aveva emesso a carico della donna la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dall'uomo e dalla madre di quest'ultimo. La misura, però, non è stata sufficiente a far desistere la donna dal continuare a perseguitare le vittime: negli ultimi due mesi, infatti, la 43enne aveva ripreso a bersagliarle con una serie di sms minacciosi ed ingiuriosi e in una circostanza si era recata a casa dell'uomo bloccando con della colla la serratura d'ingresso. A questo punto i giudici, vagliando i dati raccolti dalle indagini di polizia, hanno emesso la misura cautelare degli arresti domiciliari per tutelare le vittime dalle azioni di stalking della donna.
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