All’egregio direttore dell’Ansa e a tutte le testate che hanno ripreso
il dispaccio del 17 marzo 2012.
Le scriviamo per rendere pubblico il
nostro profondo stupore e la nostra immensa indignazione per la
replica proveniente dal Tribunale per i Minorenni di Roma con
riferimento al collocamento in casa famiglia della bambina di 7 anni.
Stupiti, perché un Tribunale nell’esercizio delle Sue funzioni si
premura di rispondere all’opinione pubblica e ai politici dei vari
schieramenti per riaffermare il suo ruolo, le finalità che persegue,
per rendere edotti tutti sul procedimento di impugnazione e sulla
natura dei propri provvedimenti e per esplicitare che continuerà a
tutelare i bambini senza subire intimidazioni.
Ma quali intimidazioni?
Nonostante l’intervento dell’opinione pubblica, dei giornali, delle
associazioni e dei politici per un mese non abbiamo potuto per vari
motivi visionare il fascicolo, abbiamo depositato decine di istanze
rappresentando e documentando l’assoluta prostrazione e disperazione
di
questa bambina, chiedendo delucidazioni, chiedendo una sospensione
del
provvedimento e nei pochi casi nei quali le nostre istanze hanno
avuto
una risposta, la stessa è stata un “già deciso”, “ si rinvia al
provvedimento del 14/12/11” o “sarà deciso all’udienza del …”.
Il
Tribunale ha ascoltato il tutore provvisorio e il curatore speciale
senza contradditorio e non perché ha ritenuto di convocarli per
approfondire la situazione ma esclusivamente perché questi ne hanno
fatto espressa richiesta e per motivi che a questa difesa non è dato
sapere.
All’istanza dei nonni della piccola che dal dicembre 2011
chiedono di poter incontrare la propria nipotina, il Tribunale non ha
né risposto né replicato!
Alla mamma che ha rappresentato che nel
decreto è stabilito che deve vedere la bimba due volte a settimana,
mentre il tutore, il curatore e i servizi sociali le consentono, in
spregio al provvedimento dell’autorità giudiziaria, di vederla solo
una
volta a settimana, il Tribunale non ha mai risposto!
Tutto questo
quando il procedimento è sulla bocca di tutti …. Che cosa sarebbe
accaduto se fosse stato l’ennesimo anonimo numero di faldone ...
lasciato li ad accumular polvere?
E allora ci sia consentito dire che
siamo stupiti che in questa vicenda si risponda ai politici e ai
giornalisti e non si risponda alla difesa di questa bambina e della
sua
mamma!
Che si parli di contraddittorio dell’altro genitore ….
quando
ognuno è liberissimo di far sentire la sua voce e di replicare
in
merito; o che si dica che chi parla ignora le motivazioni del
Tribunale!
Chi si è posto a sostegno della bambina (associazioni,
politici, giornalisti, gente comune, medici e avvocati) lo ha fatto
dopo aver letto le motivazioni dei provvedimenti e ascoltato le prove
della disperazioni di una bambina che non ha voce e non ha diritti!
Nessuno ignora niente …. ma tutti insieme non possiamo condividere e
accettare simili motivazioni che puniscono la bambina per sanzionare i
genitori!Il fine non giustifica il mezzo se si parla di bambini!
E chi
sostiene la piccola lo ha fatto ascoltando e leggendo tutto ciò che la
difesa ha di volta in volta sottoposto prima di tutto all’attenzione
del suo Tribunale (cd contenente telefonate, parere pro veritate. ecc.
ecc,).
Oggi il Tribunale replica a chi fa appello a fare un passo
indietro, a chi contesta ” politicamente” la sua decisione, a tutti
coloro (e sono tantissimi) che con ogni mezzo chiedono ”liberate la
bambina” (con tanto di nome e cognome su Radio Ies Roma), a chi non
può più stare in silenzio dopo aver sentito quella bambina chiedere
disperatamente aiuto!
Ma quella telefonata (insieme a molte altre)
prima di essere resa pubblica è stata depositata al giudice minorile,
il quale forse non avuto tempo di ascoltarla o al quale forse non ha
fatto lo stesso effetto devastante che, invece, ha determinato la
mobilitazione di migliaia di italiani.
E allora abbiamo tutto il
diritto di essere prima stupiti e poi terribilmente INDIGNATI!!
Perché
il nostro giudice spesso non ci risponde, non convoca le
parti con
urgenza per comprendere la reale situazione; non si reca in
casa
famiglia a constatare personalmente le reali condizioni della
bambina;
non nomina un consulente per accertarne le condizioni psico-
fisiche……
MA IL NOSTRO GIUDICE REPLICA SUL GIORNALE!!!
In difesa
della piccola
bambina di 7 anni.
Indignati è dir poco cosa aspetta il Giudice a fare il SUO dovere ?
RispondiEliminaPrego l'associazione valore donna di ascoltare la voce di chi oggi è adulto ed ha vissuto in un orfanotrofio o casa famiglia, come oggi viene chiamata! Ascoltate le loro terribili testimonianze e portatele all'attenzione della Cavallo! Quelle testimoninanze non hanno Repliche!
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