BOLOGNA - Sei morti, crolli e devastazione. È questo il bilancio provvisorio dello spaventoso sisma che ha colpito l'Emilia Romagna intorno alle 4.00 del mattino con una scossa di magnitudo 6.
Sono le 4.04, come confermato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, quando una scossa di quasi 6 gradi di magnitudo, con epicentro nella Pianura padana emiliana, a pochi chilometri da Finale Emilia, sconvolge il sonno di migliaia di persone. Intanto continuano le scosse di assestamento del sisma e «i danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli». Lo dice il Ministero dei beni e delle
attività culturali in una nota. Per la regione, il presidente Vasco Errani ha richiesto lo stato di emergenza e sospeso l'attività scolastica nei comuni a rischio.
SCOSSA ALLE 15.20. Una nuova scossa di terremoto di forte intensità è stata avvertita nelle zone terremotate dell'Emilia-Romagna. A Sant'Agostino, in provincia di Ferrara, è crollato un'altra parte del municipio. Il sisma, durato diversi secondi, è stato avvertito anche a Bologna. La nuova scossa di terremoto è stata avvertita anche a Milano, soprattutto ai piani alti degli edifici. Il centralino dei vigili del fuoco è stato subito intasato da decine di telefonate di cittadini che volevano informazioni. Al momento non risultano danni.
ALTRA SCOSSA Un nuovo evento sismico è stato avvertito dalla popolazione tra le province di Modena, Ferrara e Mantova, con epicentro localizzato tra i comuni di Finale Emilia (MO), Bondeno (MN) e Ficarolo (RO). Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 12.59 con magnitudo 3,5.
TREMILA SFOLLATI Sono circa tremila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell'Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.
CENTRO RACCOLTA AL PALASPORT La Protezione civile ha organizzato un centro di raccolta per le persone rimaste senza casa per il sisma al palazzetto dello sport di Sant'Agostino, il PalaReno. La struttura che sta per essere allestita anche per la notte, ospita già alcune famiglie rimaste senza casa. È però in corso un censimento delle abitazioni lesionate e quindi non si ha ancora un quadro completo della situazione.
DONNA MORTA PER CALCINACCI Secondo quanto riferito dai carabinieri di Cento, che sono intervenuti in via Canale Angelino, l'ultracentenaria è stata colpita alla testa dai calcinacci. A causarne la morte è stato infatti un trauma cranico.
L'AREA DEL SISMA. Ad essere coinvolte nel sisma sono le province di Bologna, Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo. Tra i più vicini all'epicentro figurano i comuni mantovani di Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica, Magnacavallo, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Revere, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide e Villa Poma, quelli rovigotti di Vergantino, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Melara, quelli modenesi di Camposanto, Medolla, Mirandola, San felice sul Panaro, quelli bolognesi di Crevalcore, Pieve di Cento, e quelli ferraresi Bondeno, Cento e Sant'Agostino.
LE REPLICHE. E a distanza di un'ora e mezza dalla scossa, una replica magnitudo 3.3, viene avvertita nella stessa zona alle 5.35. L'ipocentro stavolta è a 8,6 km di profondità e l'epicentro è in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Finale Emilia e San Felice sul Panaro.
Infine, una terza replica di magnitudo 2.9 alle 5:44 sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, stavolta con ipocentro a 10 chilometri di profondità ed epicentro in prossimità sempre del comune di Finale Emilia.
LE VITTIME. Poi, inizia il bilancio delle vittime: un operaio marocchino di 29 anni è morto nel crollo del capannone industriale di un'azienda a ciclo continuo di polistirolo espanso a Ponte Rodoni di Bondeno, nel ferrarese, gravemente danneggiato.
Altre due persone perdono la vita, invece, a Sant'Agostino, nel crollo di una fabbrica di ceramica: erano due operai italiani, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, che avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. Uno dei due, Nicola, stanotte non doveva neanche essere al lavoro. L'uomo, 35 anni, «Voleva andare al mare - raccontano in lacrime i genitori, Romana Fiorentini e Bruno - ma le previsioni del tempo non erano buone e così aveva deciso di sostituire un collega malato».
E c'è anche una vittima del terrore: è una tedesca, Gabi Ehsemann, che a quanto si è appreso si trovava in Italia per motivi di lavoro, la donna morta a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel Bolognese. Ad avvisare il 118 verso le 4.40 è stato un uomo che la ospitava e che l'ha soccorsa: dopo la scossa la straniera era a letto, molto agitata e aveva problemi a respirare, poi ha perso conoscenza. Sono stati allertati i carabinieri della Compagnia di San Giovanni in Persiceto.
Una ultracentenaria sarebbe morta a Sant'Agostino, nel Ferrarese, a causa di un malore provocato dallo spavento per il forte terremoto che ha fatto tremare l'Emilia-Romagna e tutto il Nord Italia. Lo si apprende dai soccorritori impegnati nelle ricerche dell'operaio disperso sotto le macerie della fonderia Tecopress.
La Protezione civile parla anche di una ottantina di feriti non gravi.
Un operaio che lavorava alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, e risultato disperso nel crollo del tetto della fabbrica causato dal terremoto, è stato ritrovato senza vita sotto le macerie. Si chiama Gerardo Cesaro, 57enne di origini campane prossimo alla pensione.
SALITO IL LIVELLO D'ACQUA, IMMOBILI I LAMPADARI Prima del terremoto ci sarebbe stato un aumento del livello dell'acqua dei pozzi e dei fossi attorno a Finale Emilia, e alcune aree sarebbero state allagate dall'apertura di fontanazzi, come nel caso della via Fruttarola, all'uscita dal paese, come documentano alcune foto scattate da un agricoltore. Durante la scossa, la sensazione avuta da diversi residenti è stata come se dal terreno uscissero aria e sabbia. Altro particolare è stato l'immobilismo dei lampadari.
CENTRI ACCOGLIENZA Nel Modenese sono già stati allestiti centri di prima accoglienza per i cittadini le cui case potrebbero non essere agibili a Camposanto e Medolla. Entro sera saranno operativi centri anche a Finale, San Felice e Mirandola. Numerosi gli edifici pubblici e privati lesionati. È stato chiuso l'accesso al centro storico di Finale. Alla Provincia non risultano feriti gravi, e sono una cinquantina le persone lievemente contuse. Già evacuati l'ospedale e la casa protetta di Finale Emilia. In via precauzionale disposta anche quella dell'ospedale di Mirandola. La Protezione Civile sta facendo verifiche su ponti ed edifici pubblici. Già decisa anche la chiusura delle scuola domani a Finale, S.Felice, Medolla, Camposanto e Mirandola; per quanto riguarda gli altri Comuni si attende la conclusione delle verifiche statiche. Interrotta poi la strada provinciale che attraversa San Possidonio; ed è stata disposta l'interruzione della linea ferroviaria Bologna-Verona per l'inclinamento della torre piezometrica di San Felice, in corso di svuotamento.
I DANNI AGLI EDIFICI. Ingenti sono anche i danni in provincia di Modena, dove si segnalano numerosi crolli.
In particolare, una chiesa è crollata a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena. Crolli anche di edifici storici e case coloniche.
Nel Bolognese, sono stati rilevati il crollo di una statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto e crepe e inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore (dalle case adiacenti sono state evacuate per precauzione 14 persone) sono tra i danni più evidenti rilevati finora dai carabinieri durante le verifiche compiute nel Bolognese. Sono caduti anche calcinacci nella chiesa di San Matteo della Decima. Al castello di Galeazza è caduta la parte superiore della torre, e sono in corso accertamenti. Tegole dal tetto sono cadute anche in una comunità terapeutica a Ronchi; sui muri dell'edificio si sono aperte anche varie crepe.
Crolli anche a Ficarolo, in provincia di Rovigo, dove un vecchio fienile e parte del tetto di una chiesa sono crollati.
Hanno rovinato al suono anche un paio di campanili, nei paesi di Gaiba, Castelmassa e Stienta, nella provincia rovigina.
La scossa, infatti, è stata avvertita anche a Venezia e in tutto il Veneto.
Nel padovano è stata segnalata la caduta di alcuni cornicioni e di parte di intonaci di case, senza conseguenze per le persone. Centinaia le telefonate ai Vigili del fuoco, in particolare lungo l'asso da Rovigo al vicentino e al veronese.
Il panico e il timore di nuove scosse spinge la Protezione civile a disporre all'evacuazione dei malati dall'ospedale di Mirandola, in provincia di Ferrara, e degli ospiti di una casa per anziani a Finale Emilia.
Sono le 4.04, come confermato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, quando una scossa di quasi 6 gradi di magnitudo, con epicentro nella Pianura padana emiliana, a pochi chilometri da Finale Emilia, sconvolge il sonno di migliaia di persone. Intanto continuano le scosse di assestamento del sisma e «i danni al patrimonio culturale, ad una prima ricognizione, risultano notevoli». Lo dice il Ministero dei beni e delle
attività culturali in una nota. Per la regione, il presidente Vasco Errani ha richiesto lo stato di emergenza e sospeso l'attività scolastica nei comuni a rischio.
SCOSSA ALLE 15.20. Una nuova scossa di terremoto di forte intensità è stata avvertita nelle zone terremotate dell'Emilia-Romagna. A Sant'Agostino, in provincia di Ferrara, è crollato un'altra parte del municipio. Il sisma, durato diversi secondi, è stato avvertito anche a Bologna. La nuova scossa di terremoto è stata avvertita anche a Milano, soprattutto ai piani alti degli edifici. Il centralino dei vigili del fuoco è stato subito intasato da decine di telefonate di cittadini che volevano informazioni. Al momento non risultano danni.
ALTRA SCOSSA Un nuovo evento sismico è stato avvertito dalla popolazione tra le province di Modena, Ferrara e Mantova, con epicentro localizzato tra i comuni di Finale Emilia (MO), Bondeno (MN) e Ficarolo (RO). Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 12.59 con magnitudo 3,5.
TREMILA SFOLLATI Sono circa tremila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell'Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.
CENTRO RACCOLTA AL PALASPORT La Protezione civile ha organizzato un centro di raccolta per le persone rimaste senza casa per il sisma al palazzetto dello sport di Sant'Agostino, il PalaReno. La struttura che sta per essere allestita anche per la notte, ospita già alcune famiglie rimaste senza casa. È però in corso un censimento delle abitazioni lesionate e quindi non si ha ancora un quadro completo della situazione.
DONNA MORTA PER CALCINACCI Secondo quanto riferito dai carabinieri di Cento, che sono intervenuti in via Canale Angelino, l'ultracentenaria è stata colpita alla testa dai calcinacci. A causarne la morte è stato infatti un trauma cranico.
L'AREA DEL SISMA. Ad essere coinvolte nel sisma sono le province di Bologna, Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo. Tra i più vicini all'epicentro figurano i comuni mantovani di Borgofranco sul Po, Carbonara di Po, Felonica, Magnacavallo, Pieve di Coriano, Poggio Rusco, Revere, San Giovanni del Dosso, Schivenoglia, Sermide e Villa Poma, quelli rovigotti di Vergantino, Calto, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli e Melara, quelli modenesi di Camposanto, Medolla, Mirandola, San felice sul Panaro, quelli bolognesi di Crevalcore, Pieve di Cento, e quelli ferraresi Bondeno, Cento e Sant'Agostino.
LE REPLICHE. E a distanza di un'ora e mezza dalla scossa, una replica magnitudo 3.3, viene avvertita nella stessa zona alle 5.35. L'ipocentro stavolta è a 8,6 km di profondità e l'epicentro è in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Finale Emilia e San Felice sul Panaro.
Infine, una terza replica di magnitudo 2.9 alle 5:44 sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, stavolta con ipocentro a 10 chilometri di profondità ed epicentro in prossimità sempre del comune di Finale Emilia.
LE VITTIME. Poi, inizia il bilancio delle vittime: un operaio marocchino di 29 anni è morto nel crollo del capannone industriale di un'azienda a ciclo continuo di polistirolo espanso a Ponte Rodoni di Bondeno, nel ferrarese, gravemente danneggiato.
Altre due persone perdono la vita, invece, a Sant'Agostino, nel crollo di una fabbrica di ceramica: erano due operai italiani, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, che avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. Uno dei due, Nicola, stanotte non doveva neanche essere al lavoro. L'uomo, 35 anni, «Voleva andare al mare - raccontano in lacrime i genitori, Romana Fiorentini e Bruno - ma le previsioni del tempo non erano buone e così aveva deciso di sostituire un collega malato».
E c'è anche una vittima del terrore: è una tedesca, Gabi Ehsemann, che a quanto si è appreso si trovava in Italia per motivi di lavoro, la donna morta a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel Bolognese. Ad avvisare il 118 verso le 4.40 è stato un uomo che la ospitava e che l'ha soccorsa: dopo la scossa la straniera era a letto, molto agitata e aveva problemi a respirare, poi ha perso conoscenza. Sono stati allertati i carabinieri della Compagnia di San Giovanni in Persiceto.
Una ultracentenaria sarebbe morta a Sant'Agostino, nel Ferrarese, a causa di un malore provocato dallo spavento per il forte terremoto che ha fatto tremare l'Emilia-Romagna e tutto il Nord Italia. Lo si apprende dai soccorritori impegnati nelle ricerche dell'operaio disperso sotto le macerie della fonderia Tecopress.
La Protezione civile parla anche di una ottantina di feriti non gravi.
Un operaio che lavorava alla Tecopress, fonderia a ciclo continuo di Dosso, frazione di Sant'Agostino, e risultato disperso nel crollo del tetto della fabbrica causato dal terremoto, è stato ritrovato senza vita sotto le macerie. Si chiama Gerardo Cesaro, 57enne di origini campane prossimo alla pensione.
SALITO IL LIVELLO D'ACQUA, IMMOBILI I LAMPADARI Prima del terremoto ci sarebbe stato un aumento del livello dell'acqua dei pozzi e dei fossi attorno a Finale Emilia, e alcune aree sarebbero state allagate dall'apertura di fontanazzi, come nel caso della via Fruttarola, all'uscita dal paese, come documentano alcune foto scattate da un agricoltore. Durante la scossa, la sensazione avuta da diversi residenti è stata come se dal terreno uscissero aria e sabbia. Altro particolare è stato l'immobilismo dei lampadari.
CENTRI ACCOGLIENZA Nel Modenese sono già stati allestiti centri di prima accoglienza per i cittadini le cui case potrebbero non essere agibili a Camposanto e Medolla. Entro sera saranno operativi centri anche a Finale, San Felice e Mirandola. Numerosi gli edifici pubblici e privati lesionati. È stato chiuso l'accesso al centro storico di Finale. Alla Provincia non risultano feriti gravi, e sono una cinquantina le persone lievemente contuse. Già evacuati l'ospedale e la casa protetta di Finale Emilia. In via precauzionale disposta anche quella dell'ospedale di Mirandola. La Protezione Civile sta facendo verifiche su ponti ed edifici pubblici. Già decisa anche la chiusura delle scuola domani a Finale, S.Felice, Medolla, Camposanto e Mirandola; per quanto riguarda gli altri Comuni si attende la conclusione delle verifiche statiche. Interrotta poi la strada provinciale che attraversa San Possidonio; ed è stata disposta l'interruzione della linea ferroviaria Bologna-Verona per l'inclinamento della torre piezometrica di San Felice, in corso di svuotamento.
I DANNI AGLI EDIFICI. Ingenti sono anche i danni in provincia di Modena, dove si segnalano numerosi crolli.
In particolare, una chiesa è crollata a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena. Crolli anche di edifici storici e case coloniche.
Nel Bolognese, sono stati rilevati il crollo di una statua all'interno della chiesa di San Giovanni in Persiceto e crepe e inagibilità alla chiesa di Caselle di Crevalcore (dalle case adiacenti sono state evacuate per precauzione 14 persone) sono tra i danni più evidenti rilevati finora dai carabinieri durante le verifiche compiute nel Bolognese. Sono caduti anche calcinacci nella chiesa di San Matteo della Decima. Al castello di Galeazza è caduta la parte superiore della torre, e sono in corso accertamenti. Tegole dal tetto sono cadute anche in una comunità terapeutica a Ronchi; sui muri dell'edificio si sono aperte anche varie crepe.
Crolli anche a Ficarolo, in provincia di Rovigo, dove un vecchio fienile e parte del tetto di una chiesa sono crollati.
Hanno rovinato al suono anche un paio di campanili, nei paesi di Gaiba, Castelmassa e Stienta, nella provincia rovigina.
La scossa, infatti, è stata avvertita anche a Venezia e in tutto il Veneto.
Nel padovano è stata segnalata la caduta di alcuni cornicioni e di parte di intonaci di case, senza conseguenze per le persone. Centinaia le telefonate ai Vigili del fuoco, in particolare lungo l'asso da Rovigo al vicentino e al veronese.
Il panico e il timore di nuove scosse spinge la Protezione civile a disporre all'evacuazione dei malati dall'ospedale di Mirandola, in provincia di Ferrara, e degli ospiti di una casa per anziani a Finale Emilia.
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