Uomini che odiano le donne, l’Idv vuole pene più severe
marzo 12th, 2011
Stefano Pedica e Luigi Li Gotti, senatori dell’Idv, insieme ai parenti delle giovani donne uccise dai partner o sopravvissute miracolosamente ma costrette su una sedia a rotelle, come Filomena De Gennato, colpita alla schiena dal suo ex fidanzato, chiedono riforme urgenti “per evitare di aggiungere al danno anche la beffa di una condanna a pochi anni di carcere”. Nei giorni della “riforma epocale”, Li Gotti, avvocato siciliano noto per aver rappresentato alcuni tra i pentiti cardine nelle maxi inchieste antimafia, spiega: “Nella riforma varata dal governo si chiede che una volta assolti in primo grado, gli imputati non siano piu’ processabili, e questa sarebbe un’ulteriore garanzia per chi e’ accusato, a discapito della vittima che non potrebbe piu’ proporre ricorso in appello”. L’Idv ha presentato quindi un disegno di legge “scaturito da una richiesta delle vittime di violenza riunite in un convegno dell’associazione ‘Valore Donna’ e mira a correggere le falle del sistema garantendo la certezza della pena per chi si macchia di reati gravi come l’omicidio di persone legate da rapporti affettivi o di parentela, modicando l’art.577 cp in materia di circostanze aggravanti per delitti contro la vita e l’incolumita’ personale e si riserva di prendere in considerazione anche l’obbligo di allontanamento del reo dal luogo residenza della vittima o dei parenti delle stesse”. Secondo Pedica, “la proposta di legge verrà sostenuta anche ricorrendo a manifestazioni e presidi di fronte al ministero, se necessario”. Alla conferenza stampa al Senato erano presenti la presidente di Valore Donna, Valentina Pappacena, la vicepresidente Roberta Lerici, responsabile area infanzia e famiglia Idv, e tanti genitori e parenti delle vittime, tra cui Clementina Ianniello, mamma di Veronica Abbate, uccisa il 3 settembre 2006 all’eta’ di 19 anni dal suo ex fidanzato, Mario Beatrice, con un colpo d’arma da fuoco sparatole alla nuca, a bruciapelo e di spalle: “in appello il suo assassino e’ stato condannato a 18 anni – spiegano le donne - la sentenza e’ stata annullata con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello di Napoli ed ora si e’ in attesa del nuovo giudizio; se verra’ confermata, Mario Beatrice passera’ in carcere solo 13 anni.Letizia Lopez, sorella di Rosaria Lopez, violentata ripetutamente e assassinata l’1 ottobre 1975 nella cosiddetta strage del Circeo da Gianni Guido e Angelo Izzo; il primo dopo appena 5 anni e’ fuori, il secondo, uscito per un permesso e’ stato condannato ad un ergastolo per aver ucciso altre due donne, dopo Rosaria. Letizia Marcantonio, madre di Rosanna Jane Wade,uccisa a 19 anni da Alex Maggiolini. E’ stata strangolata, strozzata ed il suo cadavere e’ stato occultato. Lui e’ stato condannato a 23 anni ma e’ uscito dal carcere dopo soli 12 anni. Filomena Di Gennaro, sopravvissuta al suo carnefice Marcello Monaco ma costretta su una sedia a rotelle a causa dei danni provocati dai ripetuti colpi d’arma da fuoco con cui e’ stata attinta; lui e’ stato condannato a 11 anni e 4 mesi di reclusione ma trascorrera’ in carcere effettivamente 5 anni e 4 mesi. Angela Di Natale, madre di Nunzia Castellano, accoltellata a morte il 14 novembre 2003 da Luca Carafa; il suo assassino e’ stato condannato a 16 anni e 8 mesi di reclusione, ma ha scontato in carcere solo 10 anni. Alfonso Frassanito, papa’ di Carmela, violentata a dodici anni e morta suicida un anno dopo: dopo quattro anni, il processo ai suoi violentatori, non e’ ancora cominciato”.
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