«Non sono razzista, ma chiedo di difendere gli italiani»
La mia Nota al Ministro Kyenge ha dato fastidio a qualcuno, ecco perchè voglio precisare delle cose:
innanzitutto è evidente a chi mi conosce e sa delle mie [piccole] battaglie che io non sono razzista.
Tutt'altro. Nell'Associazione di cui sono Responsabile dei Diritti Civili "Valore Donna", molto spesso sono i casi di persone che hanno bisogno di aiuto, extra-comunitari, comunitari, [non Italiani].
Voglio precisare che quando uso il termine "gli altri" non è per non considerarli "non persone", ma è per distinguere chi è Italiano e chi no. [Questo non è razzismo, e realtà, verità]
Credo che però sia urgente nel nostro paese, in questo momento sopratutto, affrontare un problema che riguarda tutti e che dovrebbe responsabilizzare tutti.
L'immigrazione. La presenza nel territorio di "Stranieri senza Permesso, Senza Lavoro, Senza Casa"..
E' ovvio che tutte le persone devono avere "pari diritti e pari dignità", guai a non assolvere questo importante diritto.
La domanda che faccio però sempre e che [secondo me] giustifica le mie preoccupazioni è questa: "come possiamo pensare di tutelare "gli altri" se prima non tuteliamo le nostre leggi, le nostre tradizioni, la nostra Nazione, le nostre famiglie, i nostri figli..."??? Come???
E' evidente che l'urgenza che deve essere affrontata subito è quella di stabilizzare il nostro paese in primis, per poi contemporaneamente aiutare chi è intenzionato a vivere in Italia e a rispettare le Leggi della Costituzione, a poter avere diritti giusti e uguali agli altri.
Questo è "Razzismo" secondo voi?
[07.10.2013] L'Abolizione del Reato di clandestinità non risolve nessun problema, anzi espone i Cittadini Italiani al pericolo di trovarsi sul Territorio Nazionale persone che purtroppo se non hanno un lavoro, una casa, sono costrette a delinquere per poter vivere. La Legge Bossi-fini va modificata non eliminata. Altrimenti la domanda che sorge spontanea è: "CHI TUTELA GLI ITALIANI"? ]
Ferdinando Tripodi - Diritti Civili -
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