mercoledì 7 dicembre 2011

Anche Chiara senza giustizia

Alberto Stasi è stato assolto anche dalla Corto d'Assise d'Appello di Milano, che ha confermato il verdetto del processo di primo grado. La sentenza è stata pronunciata in aula a Milano  alle 17.40. Per la prima volta nella lunga vicenda processuale, Alberto Stasi è scoppiato in un pianto dirotto abbracciando i suoi avvocati. Il professor Giarda ha dichiarato: "Ora per Alberto inizi una nuova vita, e ora inizi anche una nuova indagine per cercare il colpevole del delitto". I genitori di Chiara hanno lasciato l'aula subito dopo: "Ho fiducia nella giustizia - ha detto la mamma - ma non mi arrendo".
"Tutti gli elementi hanno portato ad escludere la colpevolezza di Alberto Stasi". Lo ha detto Angelo Giarda, capo del pool di difensori di Alberto Stasi, dopo la lettura del dispositivo con cui i giudici della Corte d'assise d'appello di Milano, hanno confermato la sentenza di primo grado. Giarda ha ribadito che "tutto quel che è avvenuto non è
stato altro che la conferma di quello che abbiamo sempre sostenuto: la non responsabilità di Alberto". E a chi ha fatto notare al legale che comunque è ancora libero un assassino e gli ha chiesto se si fosse fatta un'idea di chi sia stato ad assassinare Chiara Poggi, il professor Giarda ha risposto: "io difendo Alberto Stasi e non tocca a noi dirlo. Chi deve fare le indagini sa cosa fare. Le indagini investigative - ha continuato con il tono seccato - non sono affari nostri. Noi non ci sostituiamo alla Procura della Repubblica".
"E' giusto così": è quanto ha detto Alberto Stasi abbracciando i suoi legali subito dopo la lettura del dispositivo. Stasi ha lasciato poi il Palazzo di Giustizia di Milano per andare in studio dai suoi avvocati dove ad attenderlo c'erano i suoi genitori.
Il sostituto Procuratore Generale Laura Barbaini oggi, davanti ai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano, nel corso delle repliche, aveva insistito nel chiedere la condanna a 30 anni di carcere per Alberto Stasi, accusato di avere ucciso la sua fidanzata Chiara Poggi agendo con crudeltà. Dopo il Pg ha parlato il legale della parte civile e, dopo una pausa, la parola è passata alla difesa. Dopo di che i giudici sono entrati in camera di consiglio per uscire o con il verdetto o con la decisione di riaprire il caso. La decisione è stata assolvere nuovamente Alberto Stasi.
Il Sostituto Procuratore di Milano Laura Barbaini, durante le repliche, oltre ad avere insistito con la richiesta di condannare Alberto Stasi a 30 anni di carcere, aveva contestato la perizia relativa alle macchie di Sangue sul pavimento della villetta di Garlasco e su loro grado di essicazione, dove Chiara Poggi è stata assassinata la mattina del 13 agosto 2007.
Il Pg ha spiegato, confrontando di verbali dell'intervento dei carabinieri sulla scena del crimine il giorno del delitto e il relativo orario delle foto scattate, con quello indicato nel dispositivo della macchina fotografica utilizzata, ha rilevato un errore non da poco: la macchina era settata sull'ora solare e non sull'ora legale, e quindi le foto sarebbero state scattate un'ora dopo rispetto all'orario riportato sui verbali. Pertanto cì si riflette sul grado di essicazione delle macchie di sangue su una delle perizie disposte dal Gup di Vigevano Stefano Vitelli, che due anni fa ha assolto Stasi.
Le deviazioni sessuali di Stasi e la natura dei rapporti intimi tra Alberto e Chiara, quali inequivocabilmente emergono - aveva ancora detto il pg Barbaini- dai filmati con tutta la loro evidente patologica criticità (...) sono evidentemente alla base dell'elemento scatenante" che ha indotto l'ex studente bocconiano a uccidere la sua fidanzata".
"Stasi mente" su quanto ha raccontato riguardo al ritrovamento del cadavere della sua fidanzata Chiara Poggi, ha detto ancora la Barbaini, e "appare evidente come (...) dopo aver commesso l'omicidio (...) torna a casa e, nell'ambito del suo piano preordinato, si crea l'alibi dalle ore 9.36 in poi, con l'uso del computer e del telefono", ritornando nella villa dei Poggi "alle 13.45".
Per la difesa di Alberto Stasi, non era attendibile la ricostruzione fatta dal sostituto procuratore generale sull'orario delle foto. Gli avvocati del giovane, il professor Angelo Giarda e Giuseppe Colli, hanno cercato di dimostrare come in quanto sostenuto ci sia qualcosa che non quadra. Pertanto hanno portato ad esempio l'ultima foto scattata dai carabinieri di Vigevano, che risulta essere delle 14.32, cioè in base all'ora legale delle 15.32, ma da quello che risulta agli atti i militari sono usciti dalla casa alle 15.15 (ora legale).

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