mercoledì 13 febbraio 2013

Massacro' la fidanzata. Torna libero dopo dieci anni per buona condotta.

MILANO - Nel 2002 ha ucciso e fatto a pezzi la fidanzata 26enne Alenya Bortolotto. Oggi, dopo dieci anni e mezzo di carcere, Ruggero Jucker è libero per buona condotta. Grazie al rito abbreviato, in primo grado evitò l'ergastolo per una condanna a 30 anni, poi ridotta a 16.
Il killer che sconvolse Milano quando si avventò sulla ragazza gridando "sono Bin Laden" e colpendola con un coltello da sushi, il fegato lanciato in giardino, è libero dal 21 gennaio e non dovrà neanche essere ricoverato, come prevedeva la sentenza, in una casa di cura e custodia per tre anni. Curato il carcere per il disturbo bipolare di cui soffriva, ora dovrà firmare periodicamente un registro dalle forze dell'ordine.

Per non dimenticare
L'omicidio alle 4,30 della notte. La vittima aveva 26 anni
L'uomo, Ruggero Jucker, è titolare di alcuni ristoranti
Rampollo della Milano-bene
uccide fidanzata a coltellate

MILANO - Un noto ristoratore, Ruggero Jucker, 36 anni, rampollo della Milano-bene, è stato arrestato questa mattina all'alba con l'accusa di aver ucciso la fidanzata, Alenia Bortolotto, di 26 anni, massacrata a coltellate. Il delitto è avvenuto a casa di Jucker, in via Corridoni 41, in pieno centro a Milano, a due passi dal palazzo di giustizia e dagli uffici della provincia. I carabinieri, chiamati dai vicini che avevano sentito delle grida provenire dall'appartamento del ristoratore, hanno trovato l'uomo insanguinato e in evidente stato di shock all'interno dell'elegante condominio. Jucker, incensurato, si è consegnato agli agenti che nell'appartamento hanno scoperto il corpo della ragazza, colpito con diverse coltellate. Anche la vittima apparteneva a una nota famiglia milanese.

I due erano fidanzati da due anni e sebbene l'uomo non abbia ancora confessato sembra si sia trattato di un delitto passionale. I vicini di casa sentendo le urla della ragazza intorno alle 4,30 hanno chiamato immediatamente i carabinieri, poi usciti per le scale, per capire cosa stesse accadendo, hanno trovato Junker sul pianerottolo, completamete nudo che gridava "sono Osama bin Laden". L'uomo è apparso sconvolto e fino all'arresto non ha più detto una parola.

Il suo legale, l'avvocato Massimo Pellicciotta è intenzionato a chiedere al più presto una perizia psichiatrica. "La mia impressione è che non si renda conto nemmeno di dove si trovi - ha spiegato il legale, che ha incontrato il suo assistito questa mattina -. Non è stato interrogato e credo che ora non sia in grado di sostenere un interrogatorio".

I vicini descrivono Ruggero Jucker come una persona irreprensibile, molto gentile. "Veniva sempre la mattina a prendere il caffè e a leggere i giornali - hanno detto i componenti della famiglia che gestisce il bar tabacchi accanto al portone della casa di Jucker -. Era venuto anche ieri mattina, da solo, aveva chiesto quando andavamo in vacanza. Anche lui ha detto che ci sarebbe andato all'inizio di agosto". "La ragazza l'abbiamo solo vista alcune volte - proseguono -. Era una bella ragazza; sembravano innamoratissimi".

L'uomo appartiene a un ramo della grande famiglia milanese Jucker di imprenditori, finanzieri e professionisti in diversi campi, nota fra l'altro per la Fondazione culturale e artistica che porta il suo nome. Assieme alla madre, da anni Ruggero Jucker si è specializzato nel catering e nella ristorazione di alto livello o di tipo alternativo. Porta il nome della madre, Lalla Jucker, una grande impresa di catering gestita dalla famiglia. Ruggero è fra l'altro titolare di una "zupperia" di moda, in via Pasquale Sottocorno.

La vittima, Alenia Bortolotto, era originaria di Lecco e abitava a Milano in via Bronzetti. Studiava e il pomeriggio lavorava come commessa in altro noto negozio, di confezioni sportive, il "WP Store" di via Borgogna. Una responsabile del negozio ricorda la coppia come "molto unita, tranquilla, senza screzi se non quelli occasionali di qualsiasi coppia".

(20 luglio 2002)

venerdì 8 febbraio 2013

Mattino5. Famiglie di Latina in crisi

Mattino5 8 Febbraio in diretta dal comune di Latina. La storia di Giuseppina, di Wilma di Valentina e di tante altre famiglie

http://www.video.mediaset.it/video/mattino_5/full/372129/venerdi-8-febbraio.html