mercoledì 26 settembre 2012

Caso piccolo Dennis. Interrogazione del Senatore Stefano Pedica

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

PEDICA. – Al Ministro della giustizia. – Premesso che:

l’interrogante è venuto a conoscenza della drammatica situazione della Sig.ra Silva Deidda, nata il 6 maggio 1980 aTorino e residente a Nichelino, in Via Debouchè di suo figlio Dennis Limonciello;

con provvedimento in data 29.5.2012, depositato il 1.6.2012, comunicato il 5.6.2012 a mani del difensore, il Tribunale per iminorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, nel procedimento n. 1675/2010 V.G. , promosso da Limonciello Roberto, padre del minore, provvedeva come segue : “Preso atto del parere conforme del P.M.M., visti gli articoli 333, 336 cod. civ.,dispone il collocamento del minore in idonea comunità a cura del Servizio sociale, autorizza incontri tra il minore ed i genitori secondo modalità e cautele indicate dai Servizi territoriali alla presenza di un educatore. Richiede ai Servizi territoriali la prosecuzione dei sostegni in atto, un cointervento psicologico per il bambino e un sostegno alle competenze genitoriali. Richiede ai Servizi territoriali di inviare relazione subito dopo l’esecuzione del decreto e subito dopo con cadenza bimestrale. Prescrive ai genitori di collaborare con i Servizi territoriali. Dichiara il decreto immediatamente esecutivo, autorizzando, se assolutamente necessario, l’intervento della Forza Pubblica. Riserva di assumere ulteriori provvedimenti a tutela del minore”;

in data 13.06.2012 la Sig.ra Deidda presentava ricorso avverso tale provvedimento presso la Corte di Appello di Torino, Sezionminorenni e famiglia, chiedendo, previa audizione della ricorrente ed effettuato ogni opportuno accertamento per la verifica della verità storica dei fatti addotti a giustificazione del provvedimento impugnato, la revoca dello stesso e l’affidamento del minore alla madre ricorrente o in via subordinata, la concessione di poter vivere in comunità insieme al figlio;

in data 23.07.2012 la Corte di Appello di Torino, Sezioneminorenni e famiglia, non accoglieva il ricorso della Sig.raDeidda qualificandolo “inammissibile”, in quanto proposto contro un provvedimento ad efficacia temporanea, adottato solo al fine di assicurare una prima tutela al minore e destinato, entro breve tempo, ad essere superato con un altro provvedimento del Tribunale per i minorenni a seguito del completamento dell’indagine peritale dallo stesso disposta e dal deposito della relativa relazione;

secondo quanto riferito all’interrogante Dennis è un bambino che ha sempre vissuto con la mamma che, a seguito dell’allontanamento dalla stessa e del passare del tempo a causa delle lungaggini della giustizia, sta vivendo una situazione di forte disagio e sofferenza;
 per giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, per un genitore ed il proprio figlio il fatto di essere insieme rappresenta un elemento fondamentale della vita familiare (Errico/Italia, n. 29768/05, 24 febbraio 2009; Havelka ed altri/Repubblica Ceca n. 23499/06, 34-35, 21 giugno 2007, Kutzner c/ Germania n. 46544/99, 56 CEDU 2002 I). Le misure interne che lo impediscono costituiscono un’ingerenza nel diritto tutelato dall'articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (K. E T. c. Finlandia, n. 25702/94, 151, CEDH 2001-VII), che tende essenzialmente a tutelare la persona dalle ingerenze arbitrarie dei pubblici poteri, ma crea a carico dello Stato obblighi positivi aventi ad oggetto il rispetto effettivo della vita familiare. Così laddove risulta provata l'esistenza di un legame familiare, lo Stato deve per principio agire in modo tale da consentire a questo legame di svilupparsi e deve dunque adottare misure idonee affinché il genitore possa riunirsi al proprio figlio (Erikkson c. Svezia, 22 giugno 1989, 71, serie A n. 156; Margareta e Roger Andersson c. Svezia, 25 febbraio 1992, 91 serie A n. 226 A; Olsson c. Svezia (n. 2) 27 novembre 1992, 90, serie A no 250; Ignaccolo - Zenide  c. Romania, n. 31679/96, 94, CEDH 2000 I, e Gnahorè c. Francia, no 40031/98, 51, CEDH 2000 IX);

l’art. 3 della Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo (ratificata dallo Stato italiano con Legge 27 maggio 1991, n. 176) dichiara che In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente”;
la Carta dei diritti fondamentali dellUE, proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000, ribadisce la preminenza dell’interesse superiore del bambino in tutti gli atti che lo riguardano e riconosce al minore il diritto fondamentale alla protezione e alla cura, il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni e di intrattenere regolarmente relazioni con entrambi i genitori;

ad avviso dell’interrogante la tutela dei minori deve essere considerata una priorità per l’ordinamento;

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quale sia la sua valutazione.


lunedì 24 settembre 2012

Tragedia ferroviaria muore il macchinista

BRINDISI - Un Eurostar Freccia Argento, partito da Roma e diretto a Lecce - a quanto fanno sapere i vigili del fuoco - si è scontrato con un camion che ha attraversato il passaggio a livello quando la sbarra si stava già chiudendo. A quel punto il Freccia Argento 9351 non ha potuto evitare l'impatto. Morto il macchinista, numerosi contusi e feriti tra i passeggeri.
Secondo le informazioni dei vigili del fuoco, il treno sarebbe deragliato uscendo dalla sede dei binari, senza però
piegarsi su un fianco.
Nell'impatto contro l'autoarticolato il locomotore dell'eurostar si è accartocciato, causando la morte del macchinista. Non si è saputo per ora se a bordo vi fosse un altro conducente, rimasto tra le lamiere contorte. Le Ferrovie dello Stato per ora non forniscono alcun elemento.

giovedì 20 settembre 2012

Si discute di violenza sulle donne al senato. Nessuno presiede l'Aula

Non c’è chi presiede l’Aula del Senato e quindi la seduta prevista salta. Capita anche questo nel Parlamento italiano. E pare che sia la prima volta che succeda nella storia del Senato della Repubblica. Erano in discussione le mozioni sulla violenza contro le donne, ma dopo il turno previsto della senatrice Emma Bonino, la presidenza è rimasta scoperta. La situazione di un’Aula senza presidente si è verificata per il ritardo, non previsto, del presidente di turno, Domenico Nania (Pdl). Per ovviare alla situazione è salita al banco della presidenza la vicepresidente Rosi Mauro (ex Lega) che ha presieduto fino a che non è dovuta andar via perché decollava l’aereo a Fiumicino. La situazione si è normalizzata dopo una mezz’ora, quando è arrivato in Aula il presidente del Senato, Renato Schifani, con cui ha protestato la capogruppo del Pd, Anna Finocchiaro, che ha parlato di una “cosa gravissima” e l’ex ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi.
Nonostante la “vacanza” della poltrona rossa non sia dipesa dalla Mauro è la  ”pasionaria” del Carroccio a essere finita sotto accusa. Per aver chiuso il dibattito e sospeso la seduta  mentre si discutevano mozioni contro la violenza sulle donne, senza dare spiegazioni e adducendo la motivazione di “improrogabili impegni personali”. La decisione della presidente di turno ha spiazzato i senatori, perché l’assemblea è rimasta per oltre mezz’ora in stand by, in attesa che arrivasse Renato Schifani e la seduta potesse riprendere. “Assumerò doverosamente l’impegno di acquisire tutti i dati necessari, una corretta informazione su quanto accaduto, ma voglio dire che in ogni caso un fatto è certo: che l’interruzione dei lavori di una aula parlamentare, per l’assenza di chi la deve presiedere, è un fatto increscioso. Faro un’istruttoria – ha detto il presidente Schifani – e poi riferirò all’aula e alla capigruppo”. Intanto in Aula è scoppiata una vera e propria protesta. ”E’ inimmaginabile che i lavori di un’aula parlamentare vengano interrotti perché il vicepresidente incaricato di presiedere i lavori ha impegni urgenti. E capita quando si sta affrontando una discussione molto importante che la vicepresidente Rosi Mauro, andandosene, ha interrotto, lasciando tutti nell’incertezza – dichiara la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro -. E’ un fatto gravissimo e peraltro inedito nella storia parlamentare italiana. Chiedo alla presidenza del Senato di tenere in gran conto le osservazioni che i gruppi stanno avanzando su questo episodio e chiedo anche di poter avere spiegazioni compiute sul perché i lavori parlamentari si sono interrotti, che cosa si è ritenuto così tanto più importante e urgente del presiedere l’Aula. E’ accaduta oggi – conclude Finocchiaro – una cosa del tutto inaccettabile. L’abbandono dell’Aula da parte del presidente incaricato sarebbe stato un fatto gravissimo in un consiglio comunale di un paesino di poche anime, figuriamoci al Senato della Repubblica”.
Mentre nell’aula del Senato si cercava qualcuno che potesse presiedere il presidente Schifani era alla cerimonia di consegna degli ultimi tre beagle sequestrati nell’allevamento di Green Hill.  E ‘stato proprio lui a consegnare i cagnolini nelle braccia delle ‘mamme’ adottive. “Oggi è una giornata importante – ha detto l’esponente del Pdl testimonial per un giorno della Lav- ci auguriamo che cessi la sperimentazione animale e ci si sposti su altre forme di ricerca. Stiamo lavorando anche dal punto di vista legislativo, cercherò di far trovare un accordo alle parti politiche”.
Le ragioni del “buco” nella conduzione dei lavori d’aula sono state poi chiarite dalla vice presidente Emma Bonino: il presidente di turno Domerico Nania non ha fatto in tempo a arrivare a causa di un ritardo nel volo aereo che doveva portarlo da Catania a Roma e Rosi Mauro lo ha sostituito, avvertendo però che, entro mezzogiorno, avrebbe dovuto, comunque, lasciare la presidenza proprio a causa dei suoi impegni personali. Motivazione ritenuta inaccettabile. Sandro Bondi, insieme ai presidenti dei gruppi di maggioranza e di opposizione, ha stigmatizzato l’accaduto. “Che cosa c’è di più improrogabile della gestione d’aula – ha domandato il senatore del Pdl- è un fatto inaudito, Mauro deve dare spiegazioni”.
“Così gettiamo solo benzina sul fuoco dell’antipolitica” avverte Elio Lannutti (Idv). Luciana Sbarbati (Repubblicani europei) osserva: “La senatrice Mauro stava sostituendo la senatrice di turno, lei ha accettato. Scaduto il tempo ha solo fatto un errore di forma e di sostanza nel dire che aveva un impegno. Non lo doveva dire e ha sbagliato. Non ci sono impegni prioritari rispetto a questo”. Critiche arrivano critiche anche dall’ex partito di Rosi Mauro: il vice presidente del Carroccio Roberto Mura parla di un “errore” e chiede alla presidenza di fare le opportune verifiche.
Il presidente di turno assente Nania si giustifica: “Sono arrivato in ritardo a causa del ritardo dell’aereo. Se c’è da far reclamo prendetevela con il ministero dei Trasporti. Io avevo dato – spiega Nania – la disponibilità a presiedere oggi sia la mattina che il pomeriggio poi è andata così ma non per colpa mia. Dovevo partire da Catania alle 9.15 e arrivare a Roma alle 10.15. Il volo è invece atterrato nella Capitale alle 11.40. Alle 12.20 sono arrivato in Senato e mi hanno detto quello che era accaduto. Io comunque avevo dato comunicazioni del ritardo dell’aereo”.
E anche Rosi Mauro dice la sua con una nota: “In merito a quanto accaduto oggi in aula, devo sottolineare il dovere di ogni vicepresidente del Senato di rispettare i turni assegnati, assumendosene le proprie piene responsabilita – afferma – la mia unica colpa, se di colpa si tratta è stata quella di accettare di sostituire il collega assente, pur avendo impegni urgenti ed improrogabili. Per queste ragioni, con grande rammarico, ho dovuto sospendere l’aula in attesa del vicepresidente di turno, Domenico Nania, come ha riportato fedelmente, intervenendo in aula, la vicepresidente Emma Bonino, anche lei in attesa del vicepresidente di turno”.

50 Bambini morti in incidenti stradali nel 2012

(AGI) - Bologna, 19 set. - Ieri a Roma, oggi a Bologna: e' allarme per il susseguirsi di incidenti di cui rimangono vittime bambini che vanno o tornano da scuola. Questa mattina un bambino di 11 anni e' morto, travolto da un'auto mentre attraversava la strada per prendere lo scuolabus. E' successo in via San Vitale, a Canaletti di Budrio, nel bolognese. Una Fiat Panda guidata da un 42enne di Malalbergo ha investito il bamino e lo ha sbalzato sopra un'altra auto.
Il conducente della Panda si e' fermato per prestare i primi soccorsi, ma il ragazzino e' deceduto durante il trasporto in elisoccorso all'ospedale Maggiore di Bologna. Ieri un ragazzino di 12 anni era stato investito da un'autovettura mentre attraversava la strada all'uscita di scuola in via del Cenacolo, all'altezza del km 16 della via Cassia, a Roma. Il conducente dell'autovettura si e' fermato e ha soccorso il piccolo che e' stato poi trasferito in eliambulanza al Policlinico Gemelli dove e' stato ricoverato in codice rosso con una gamba rotta.
INCIDENTI STRADALI: ASAPS, 50 I BAMBINI MORTI NEL 2012
Nel 2012 sono gia' 50 i bambini che hanno perso la vita sulle strade mentre altri 686 hanno riportato lesioni importanti. Ad aggiornare il tragico bilancio, dopo l'investimento mortale di un 11enne a Budrio, e' l'Osservatorio il Centauro-Asaps che quest'anno ha gia' monitorato 570 sinistri significativi con coinvolti bimbi da 0 a 13 anni. Delle 50 piccole vittime (35 maschi e 15 femmine) ben 33 erano trasportati (66%), 14 a piedi (28%) e 3 in bicicletta (6%).
Dodici dei 50 bimbi che hanno perso la vita erano stranieri (24%). La fascia d'eta' che fa contare il maggior numero di vittime e' quella che va da 0 a 5 anni con 26 decessi (52%); sono state 15, invece, le vittime nella fascia da 6 a 10 anni (30%) e 9 in quella da 11 a 13 anni (18%). Il maggior numero di incidenti (226) e' avvenuto nei centri urbani, con 17 piccole vittime (34%) ma e' sulle strade statali e provinciali che c'e' stato il maggior numero di decessi (27, pari al 54% in 209 scontri). In autostrada le piccole vittime sono state 5 (10%) in 39 incidenti. L'Osservatorio dall'inizio dell'anno ha registrato 38 incidenti in prossimita' delle scuole e 5 nei quali e' stato coinvolto uno scuolabus.
Fra le regioni si contano 125 incidenti in Lombardia, 64 in Emilia Romagna, 46 in Toscana, 44 in Veneto e Liguria, 34 in Sicilia e 33 nel Lazio. "Per ogni incidente che coinvolge un nostro bambino - accusa Giordano Biserni, presidente dell'Associazione amici sostenitori polizia stradale - quasi sempre c'e' un Erode, cioe' un adulto che non rispetta le regole della strada". L'associazione fa appello all'"uso sistematico e regolare dei seggiolini" e richiama i conducenti "all'estrema attenzione soprattutto quando circolano nelle aree sensibili come la prossimita' di scuole, parrocchie e centri di ritrovo dei piccoli".

mercoledì 19 settembre 2012

Ammazza la moglie e la cucina.

Mercoledì 19 Settembre 2012 - 15:18
LOS ANGELES - Un cuoco statunitense, David Viens, ha ucciso la moglie per sbaglio e poi per par sparire il cadavere, lo ha tagliato a pezzi e cucinato per quattro giorni, come faceva con i cibi che servivano al Thyme Contemporary Cafè di Los Angeles.
L'omicidio risale al 2009, quando Viens uccise la moglie 39enne, ma soltanto adesso emergono questi particolari, con il killer che motiva il suo comportamento: «Preso dal panico, la cosa più semplice da fare mi è sembrata cucinare il corpo, per poi disperderne i resti nelle fogne».
La storia è emersa soltanto dopo due anni, quando l'uomo, messo sotto torchio dalla polizia americana, si getta da una scogliera e si frattura entrambe le braccia. In ospedale David Viens confessa l'omicidio, raccontando cosa successe quella terribile notte.
Ieri l'assassino è comparso in tribunale a Los Angeles, aggiungendo i particolari che portarono a quel gesto: «L'ho uccisa al culmine di un litigio per motivi economici. Le ho tappato la bocca con il nastro isolante e poi sono andato a dormire. Il giorno dopo era morta».

Attraversa per prendere l'autobus viene travolto da una macchina. Muore Jacopo 11 anni

Bologna, 19 settembre 2012 - Tragico inizio di anno scolastico a Canaletti di Budrio dove questa mattina un bambino è stato travolto da un'auto e ucciso mentre andava a scuola. Il piccolo Jacopo Iacenda, che doveva compiere 11 anni, era pronto per il secondo giorno di scuola.
Uscito di casa, doveva attraversare la strada per raggiungere la fermata dell'autobus che lo avrebbe portato a scuola. In quel momento, un'auto è sopraggiunta e ha preso in pieno il bambino che è morto poco dopo per le ferite riportate nel terribile impatto.
Il bimbo è uscito di casa intorno alle 7,20 e ha attraversato via San Vitale per raggiungere la fermata dello scuolabus in arrivo con a bordo compagni di scuola. Non si è accorto della Fiat Panda che stava sopraggiungendo dalla parte opposta: il conducente, un italiano di 42 anni di Malalbergo, non è riuscito a evitare il bimbo, lo ha centrato e catapultato su un’altra vettura. Il conducente si è subito fermato per soccorrere il piccolo. Sul posto è arrivato anche l’elisocorso del 118, ma il bambino è morto praticamente sul colpo. L’incidente non è avvenuto sulle strisce pedonali.
Sul posto sono intervenuti il 118 e i carabinieri.

lunedì 17 settembre 2012

Violentato per 6 anni uccide i suoi aguzzini. Condannato a morte

WASHINGTON - Ha ucciso due uomini quando aveva solo 18 anni, ma ad armargli la mano è stata la sete di giustizia contro coloro che lo avevano violentato più volte da quando era solo un bambino. Ora Terry Williams deve affrontare la condanna più estrema, quella a morte.

Il caso di Williams, violentato dai 6 ai 18 anni, ha sollevato l'opinione pubblica americana e sono in molti a chiedere clemenza. Tra questi, anche la vedova di uono degli uomini uccisi. “Fategli scontare la pena ma non uccidetelo” è la richiesta del “Pennsylvania Board of Pardons”. A sostenere la grazia per Williams anche un sito web, in cui si sostiene a favore dell'omicida la sua traumatica esperienza. Nonostante gli abusi, infatti, nessuna autorità è intervenuta in sua difesa, e anche per la corte che l'ha condannato la sua vicenda personale non è servita come attenuante

Thomas 16 anni travolto in bici

TREVISO - Era salito in sella alla sua mountain bike per andare dalla fidanzata, ma non è mai arrivato all'appuntamento con la ragazza. Thomas Fabio Filippin, 16 anni, è stato travolto e ucciso da un’auto, un'Audi A2, mentre correva in bicicletta. La tragedia si è consumata ieri, poco dopo le 14.30, all’incrocio tra via Moresca e la Schiavonesca, ad Altivole, in provincia di Treviso.
L'impatto è stato fatale: il 16enne è stato falciato e scaraventato sull’asfalto, dove è rimasto immobile e privo di conoscenza. I soccorsi sono accorsi sul luogo dell'incidente tempestivamente, ma le sue condizioni sono apparse subito disperate e la corsa all'ospedale non è servita a salvargli la vita.

lunedì 10 settembre 2012

Roma. Cade vaso morto ragazzo di 13 anni

ROMA - È morto in ospedale a Roma il ragazzino di 13 anni che è stato colpito alla testa da un vaso caduto da un balcone nel quartiere Appio. L'episodio è accaduto nel pomeriggio in via Appia, all'altezza del civico 199, dove il ragazzino stava camminando in strada insieme alla mamma. Il ragazzino è stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni e subito le sue condizioni sono apparse gravi.

Secondo una primissima ricostruzione dell'incidente, il ragazzino stava camminando in via Appia con la mamma. Quando la donna si è fermata per vedere le vetrine di alcuni negozi il ragazzo ha fatto alcuni passi in avanti, mentre la donna ha assistito inerme al vaso che cadendo ha colpito sulla testa suo figlio. La madre del ragazzo, notando il vaso cadere, ha urlato al figlio di spostarsi, ma il 13enne non ha fatto in tempo a muoversi, e il vaso l'ha centrato in testa, ferendolo in modo serio.

BELVISO: «DECESSO BIMBO NOTIZIA TERRIBILE, CORDOGLIO CITTÀ» "È una notizia terribile e drammatica che non avremo mai voluto ricevere". Lo afferma, in una nota, il vice sindaco di Roma, Sveva Belviso, in merito alla scomparsa del bambino colpito alla testa da un vaso nel quartiere Appio.

Sparatoria a Milano un morto e tre feriti, tra cui un bimbo di un anno

MILANO - Attimi di paura in serata in via Muratori per una sparatoria che ha coinvolto tre persone, un uomo, una donna e una bimba di un anno. L'uomo, M.S. italiano di 43 anni, è deceduto, la donna e la bimba sono rimasti ferite. Sul luogo dell'incidente è intervenuto il personale del 118 di Milano. Ancora non è chiaro quali siano i motivi che hanno portato alla sparatoria e quale sia l'identità delle vittime.

La sparatoria è avvenuta all'altezza del civico 6 di via Muratori. L'uomo è morto sul posto mentre la donna è stata trasportata in gravi condizioni al pronto soccorso. La giovane, di 21 anni e forse di origine sudamericane, sarebbe in coma. La bimba avrebbe subito delle contusioni ma non sarebbe stata colpita da alcun proiettile.

I KILLER HANNO SPARATO CONTRO VITTIME: IPOTESI ESECUZIONE L'episodio è avvenuto a pochi passi da piazza Medaglie d'Oro, in pieno centro. Secondo un testimone, l'assassino, o forse due assassini, dalla carnagione olivastra, avrebbe sparato almeno 5 colpi all'indirizzo della vittima. Si tratterebbe insomma, secondo le prime informazioni, di una vera e propria esecuzione. Ferita una donna, presumibilmente la moglie della vittima, mentre la bambina, che si trovava insieme alla donna, sarebbe rimasta illesa. Il cadavere è ancora steso a terra.

Testimoni dicono di aver udito oltre dieci colpi di pistola, esplosi forse da due persone a bordo di uno scooter di cui nessuno ha però preso il numero di targa. Tre proiettili avrebbero raggiunto alla testa l'uomo uccidendolo sul colpo. La donna, gravemente ferita e in pericolo di vita, quando è stata colpita ha fatto cadere la figlia che teneva tra le braccia. Dalla dinamica sembrerebbe un'esecuzione. La sparatoria è avvenuta in via Muratori, appena dopo corso di Porta Romana, in una zona semicentrale della città.

Lettera aperta ai giudici. Ginevra Amerighi

Cari giudici del Tribunale per i minorenni di Roma,
sono quasi 2 anni ormai che aspettate che io manifesti i tanto prognosticati comportamenti imprevedibili nel futuro, dalla Malagoli Togliatti socia in affari editoriali dell'avvocato di Fabio Mangifesta, e amica intima della Ctp di Fabio Mangifesta (Maria Pia Consegnati), e amica intima della Lavadera che ha interpretato pro domo sua i test psicologici.
Io non vi conosco, non vi ho mai visti, non c'è mai stata un'udienza, mai una sentenza, anzi avevate deciso che i tempi fossero ormai maturi il 15 maggio scorso per emettere una sentenza senza un'udienza.
Sono quasi 2 anni che mi sono vista improvvisamente ed inaspettatamente sequestrare la mia piccolissima creatura Arianna, di soli 18 mesi, dalle mie braccia (sono la madre) da 14 persone armate di pistole e di siringhe nel mio quartiere Parioli di fronte agli occhi increduli di tutto il vicinato e di tutte le persone che mi conoscono: portieri, negozianti, benzinai, vicini di casa, genitori dei bambini della scuola elementare statale dove insegno da molti anni e di cui avete testimonianze scritte da parte di tutti fin dal giorno stesso del sequestro. Sono quasi 2 anni che mi è stata vietata incostituzionalmente qualsiasi forma di contatto con la mia bambina e che mi è stata sospesa la patria potestà ( neanche una fotografia, neanche la possibilità di sapere come stia dagli assistenti sociali ai quali è stato interdetto il monitoraggio fin dall'inizio di questo rapimento. Sono quasi 2 anni che Arianna vive presso il padre, uomo estremamente violento e senza scrupoli dal quale ho cercato di difendere me e la mia piccola fin dalla gestazione.
Ho sempre avuto fiducia nelle istituzioni altrimenti non mi sarei rivolta a voi per chiedere protezione e aiuto. Tutto ciò però mi è costato la perdita della mia vita che era mia figlia per difendermi e dimostrare la mia non colpevolezza!
Dovete dirmi cosa ho fatto per subire una violenza del genere oltre che da Fabio Mangifesta anche dai giudici del trib per i minorenni di Roma. Ma soprattutto dovete farvi dire cosa ha fatto Arianna per essere strappata dalla sua mamma ed essere affidata ad un uomo che l'ha torturata con botte e urla e buttata in mezzo alla strada alla sola età di un mese. Cosa ha fatto quella mia povera bambina per essere condannata ad essere orfana di madre nei primi importantissimi anni della sua vita.
Ho conseguito due lauree che riguardano studi di psicologia, pedagogia, sviluppo dell'età evolutiva nell'università cattolica LUMSA di Roma, lavoro e mi occupo dei bambini di questa città dall'età di 18 anni.
Come è possibile - mi chiedo e se lo chiede soprattutto l'Italia intera -, ora che il fattaccio è pubblico, che ora teme questo vostro tribunale come fosse un campo di sterminio nazista, che non si pensava potesse esistere ancora oggi un sistema del genere dopo tutto quello che uscì allo scoperto circa la potenziale forza distruttrice umana di cui l'uomo solo è capace. Come è possibile che sia stato permesso di fare una cosa del genere a delle persone per bene, a una famiglia esemplare?
Dopo che mi è stata portata via Arianna in quel modo incredibile con la promessa che se fossi andata al dipartimento di salute mentale (ex manicomio) a farmi 'curare’ da un presunto disturbo istrionico della personalità che non ho mai avuto e mai potrò avere ormai vista la mia età (38 anni senza mai aver commesso nulla di male) come diagnosticato da medici luminari nel settore come il prof. Volterra di cui avete testimonianza video nella trasmissione di ‘Mi manda rai tre’, del prof. Ferracuti e dott. Rossi, del prof. Mastronardi, del prof. Ignazio Majore, del dott. Michele Di Nunzio (primario del reparto di psichiatria del S. Filippo Neri) del dott. Mario Guadalupi, del prof. Paolo De Nardis, delle cui diagnosi avete le relazioni scritte.
Tutti abbiamo sempre creduto che se viene tolto un figlio ad una madre qualcosa deve aver fatto di grave! E' qui la gravità dell'azione compiuta nei miei confronti: è stato cercato di gettare il pregiudizio su di me togliendomi la bimba e la patria potestà tutto di un colpo. La superficialità di questa azione forte e violenta, ma traballante perchè non supportata da alcuna prova o accusa reale e fondata, è stata quella che sono una donna forte e per bene, che ho avuto un cordone di persone che mi hanno sostenuta, protetta, aiutata in tutti i modi possibili e senza lucrare su questa tragedia.
E poi sapete che sono una mamma? e sapete che le mamme innocenti non si lasciano distruggere e non si arrendono di fronte ad un sequestro del proprio figlio? Come Irina, la mamma delle due gemelline? Come la mamma di Denis Pipitone? Come Angela Casella la ‘madre coraggio’ che sfidò l’Anonima Sequestri?
Non si impazzisce di fronte a certe violenze: ci si rialza più forti e forti della verità e del bene che abbiamo dentro si combatte finchè si ha vita. A me resta la mia vita che è vita che appartiene a mia figlia. Sono sopravvissuta a tutto quello che mi avete fatto e che avreste voluto farmi e soprattutto sono LIBERA di gridare questa ingiustizia. Non mi prenderete per stanchezza, non mi rifarò e non potrò rifarmi una vita finchè non mi ridarete la mia Arianna. Non importa come, a voi l'arbitrio di decidere (possibilmente senza crearle ulteriori danni e senza mettere a rischio la sua vita perché il padre non reagirebbe come ho reagito io al suo allontanamento) per il padre Arianna è un oggetto da vestire e da sfoggiare come simbolo del suo potere. Per me Arianna è una bambina, una persona, è innocente e indifesa e va protetta. Voi avreste dovuto proteggerci e invece ci avete danneggiato e avete danneggiato tutte le persone che sono a conoscenza di questo fatto grave perchè non hanno più fiducia nella giustizia operata nel Tribunale per i minorenni di Roma. Così, perseverando, lasciando passare tempo e non rimediando presto all'errore commesso dai vostri precedenti colleghi la situazione peggiorerà e si aggraverà.
Non aspettate che io commetta qualcosa di imprevedibile perché perderete tempo. Non sono proprio fatta per perdere la pazienza e agire istintivamente ed impulsivamente. Sono una persona equilibrata perché ci sono nata così e niente e nessuno potrà cambiare oramai la mia indole a quasi 40 anni. Neanche sotto tortura in una improvvisata inquisizione tradirei il mio credo ed il mio senso del bene e dell'amore per il prossimo. Io non ce l'ho col padre di Arianna, io mi difendo da un un uomo ricco e violento abituato a comprare tutto. Io non ce l'ho con lui ma con tutte le persone che si sono servite di lui per arricchirsi senza pensare minimamente al male che hanno fatto, che continuano a fare ad una creatura innocente che improvvisamente è stata strappata dalla mamma, dal suo letto, dalle sue sicurezze per essere recapitata come un pacco senza anima nel ‘lussuoso palazzo’ del signor Fabio Mangifesta (si veda la singolare citazione nella perizia psichiatrica della Malagoli Togliatti).
Arianna il 14 settembre compirà i suoi primi tre anni. Il suo secondo compleanno senza mamma, senza sapere più nulla di sua mamma. Quale violenza peggiore poteva continuare a farci quel padre? Aiutato dal Tribunale per i minorenni di Roma?
Cosa le raccontano? Che l'ho abbandonata? O che sono pazza?
Prego Dio non per avere giustizia in terra, perchè ormai per ciò che ci è stato fatto non si torna indietro e della giustizia in terra poco mi importa a questo punto! Ma prego perché si possa essere ancora in tempo per recuperare tutto ciò che Arianna ha perduto e perché il suo trauma si cancelli con la possibilità di poterle dare tutto l'amore e la sicurezza che le sono mancati in questi 2 anni senza mamma.
E’ solo il caso di ricordarVi che il signor Mangifesta è rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia (la sua famiglia eravamo io e Arianna), violenza fisica, psicologica, persecuzione, ingiurie e minacce di morte. Ma la cosa non Vi interessa minimamente.
Vi auguro un buon lavoro, le vacanze sono finite, l'amore ed il dolore non vanno in vacanza, per questo ho aspettato che finissero le vostre vacanze per sperare che al vostro ritorno mi restituiate la mia vita e la mamma ad Arianna.
Dott.ssa Ginevra Pantasilea Amerighi (ancora ufficialmente mamma di Arianna).
 
 
 
 
 

sabato 8 settembre 2012

Lettera aperta ai sindaci della provincia di Latina

Il sangue che scorre sulle arterie pontine va fermato. Alla luce degli ultimi drammatici episodi di cronaca bisogna passare dalle parole ai fatti. Chiediamo ai sindaci della provincia di Latina di diffondere nelle scuole pubbliche medie e superiori, il film “Delitto perfetto” di Saverio Deodato. Si tratta di un cortometraggio che ha come oggetto il dramma degli incidenti stradali. L’intento è quello di sensibilizzare i giovani sul tema alcool e droga al volante. Nel nostro paese, i pirati della strada, sotto l’effetto di stupefacenti e/o alcool, troppo spesso commettono omicidi per poi cavarsela con pochi anni, o addirittura pochi mesi mesi di carcere. Il  corto cinematografico di Saverio Deodato,  pone il problema  degli omicidi al volante. Un corto di denuncia sull’attuale stato delle cose in Italia per ciò che riguarda i sempre più frequenti delitti che si commettono in strada; l’auto può trasformarsi in un’arma. Delitto perfetto è un titolo usato provocatoriamente dall’autore perché nell’ambiente carcerario si dice che il delitto perfetto è proprio quello commesso al volante sotto l’effetto di stupefacenti e/o alcool. Detto ciò non possiamo che ribadire il nostro parere favorevole all'introduzione del reato di omicidio stradale. E' urgente un inasprimento delle pene. Vorremmo ricordare che il patteggiamento non è obbligatorio ma si 
può rifiutare, che la sospensione condizionale della pena e le attenuanti generiche non sono obbligatorie, ma si possono non applicare, che la legge prevede non solo il minimo ma anche il  massimo di pena applicabile, e che partire dal minimo di pena in presenza di danno gravissimo  e di comportamenti inaccettabili costituisce grave responsabilità per il  magistrato, che con le sue decisioni può delegittimare la giustizia, diffondendo anche il messaggio che in una società civile si può uccidere trasgredendo le norme senza espiare una pena. Lavoriamo per debellare il fenomeno delle stragi sulle strade, cambiando le leggi. E facciamolo per le vittime di questa immane tragedia.
Abbiamo ascoltato mamme, papà che hanno perso i propri figli. E vi possiamo assicurare che non c'è nulla di più sconvolgente che assistere all’impotenza di una madre di fronte al silenzio del figlio. Dunque occorre agire subito. Adesso. Come una comunità che parla con una sola voce.

lunedì 3 settembre 2012

Travolta da auto pirata grave ragazza di 15 anni

E’ ricoverata con un codice rosso al Santa Maria Goretti di Latina la ragazza di 15 anni, Alessia Calvani, che ieri notte poco dopo la mezzanotte è stata investita da un’auto in via della Stazione. La giovane stava attraversando la strada all’altezza dell’ufficio postale a Latina scalo ed era in compagnia di un’amica.
Il conducente dell’auto, sembrerebbe una vettura scura, non si è fermato a prestare soccorso. Sul posto 118 e gli agenti della polizia stradale che ora stanno lavorando per individuare il responsabile. La ragazza è in gravissime condizioni.
Intanto il dirigente della stradale Francesco Cipriano lancia un appello: “Nel caso ci fossero testimoni sono pregati di rivolgersi alla sede della polizia stradale in via dei Volsini a Latina o negli uffici della Municipale a Latina scalo”.
Un altro grave incidente si è verificato a Terracina: nello scontro tra due auto ad avere la peggio un ragazzo di 21 anni che ora si trova ricoverato con un codice rosso all’ospedale di Formia.

domenica 2 settembre 2012

Nuovo incidente sulle strade pontine.

COMUNICATO STAMPA


L'associazione Valore Donna lancia un nuovo monito alle autorità pubbliche dopo le ultime tragedie sulle strade della nostra regione. I tre morti fra Roma e Terracina rendono ancor più urgente una vera e propria task force contro le stragi del sabato sera. "Occorre incidere sulle coscienze delle persone -ha sottolineato Valentina Pappacena, presidente dell'associazione Valore Donna- in particolare sui giovani bisogna impegnare i maggiori sforzi. Il nostro progetto si esplica su due linee parallele: la prevenzione e la vigilanza. Lanciamo oggi un mini-piano di azione nella speranza che enti locali, organizzazioni economiche-sindacali, partiti e associazioni politiche della provincia pontina possano e vogliano darci una mano. Nel nostro piccolo ci avvaleremo senz'altro della collaborazione con l'avvocato Domenico Musicco, legale che si è fatto promotore, in Parlamento di un disegno di legge che si prefigge l’aggravamento delle pene nei casi più gravi di delinquenza alla guida ed una più razionale modulazione delle sanzioni nei casi meno gravi o di routine".
                           
LINEE GUIDA PIANO VALORE DONNA CONTRO STRAGI SABATO SERA



  PREVENZIONE

          1.      sviluppo di alleanze con le forze dell'ordine per intensificare i controlli su strada, con particolare riferimento all'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale:
seggiolino di sicurezza per i bambini
cinture di sicurezza
casco

2.     campagne informative con il coinvolgimento dei mass media a diffusione regionale/locale per ridurre la guida in stato di ebbrezza

3.      miglioramento della qualità delle certificazioni di idoneità alla guida, per esempio mediante:
formazione dei medici addetti al rilascio dei certificati di idoneità alla guida
adozione di questionari standardizzati per l'individuazione dell'uso/abuso di bevande alcoliche
screening della capacità visiva negli anziani.




VIGILANZA

1)    rinforzare l'analisi epidemiologica sui fattori di rischio inerenti la traumatologia stradale, con particolare riferimento al non uso dei dispositivi di protezione individuale, mediante per esempio:
rilevazione dell'uso del casco
rilevazione delle cinture di sicurezza 
rilevazione dell'uso del seggiolino nel trasporto dei bambini
2)     valutare conoscenze e opinioni sui comportamenti alla guida e sui fattori associati all'incidentalità stradale in strati di popolazione target, per esempio:
studenti
patentandi (presso le scuole guida)
patentati (per esempio, utenti delle Asl in occasione del rilascio-rinnovo della patente di guida).