martedì 22 maggio 2012

Discussione al senato del Ddl del senatore Pedica sull'abolizione del tribunale dei minorenni

PEDICA (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PEDICA (IdV). Signor Presidente, anche il Gruppo dell'Italia dei Valori aderisce alla richiesta avanzata dal senatore Berselli.
Siamo disponibili ad accorpare i vari disegni di legge presentati, considerando anche il fatto che il tribunale dei minori fu istituito nell'ormai lontano 1934 e fu concepito come un tribunale speciale composto da due giudici togati e due giudici onorari esperti di varie discipline. Si trattava sicuramente di un'idea innovativa a quel tempo, però attualmente ci troviamo di fronte ad una società mutata in modo radicale e caratterizzate da una serie di complesse problematiche che richiedono una revisione normativa della materia.
Perciò sono d'accordo con la collega, ma vorrei anche intervenire su quello che è noto a tutti: la procedura dinnanzi al tribunale ordinario differisce in modo palese da quella dinnanzi al tribunale dei minori. Il Presidente diceva poc'anzi dei bambini di serie A e dei bambini di serie B, non più questa differenziazione, non più una valutazione diversa fra tribunale ordinario e tribunale dei minori; ecco perché può andare bene il discorso del tribunale della famiglia; una sezione apposita all'interno del tribunale ordinario.
Infatti nel tribunale ordinario le parti possono esprimersi e proporre perizie e si caratterizza per la presenza di un contraddittorio idoneo alla migliore risoluzione della controversia, mentre oggi il tribunale dei minori, essendo prevista la presenza degli esperti, si contraddistingue per un uso eccessivo e quasi esclusivo dei rapporti dei servizi sociali; di qui la disparità che diceva il Presidente, che bisogna colmare. La procedura della camera di consiglio, seguita oggi dal tribunale minorile, lede i diritti costituzionali della difesa e del contraddittorio, di cui rispettivamente agli articoli 24, secondo comma, e 111, secondo comma, della Costituzione.
Oltre all'evidente incostituzionalità, il fallimento del tribunale dei minori è altresì confermato dalle molteplici proteste e denunce proposte dalla collettività e dalle numerose associazioni di tutela delle famiglie. Pertanto voglio auspicare di trovare questo accordo insieme, su tutti i disegni di legge, per far sì - lo ripeto - che non si siano due situazioni distinte.
Se una persona è sposata ha un trattamento diverso da quello di un convivente. I figli, che siano nati da un rapporto tra conviventi o tra persone sposate, sono sempre figli e devono sempre avere una stessa caratteristica: devono essere giudicati da un istituto.
E quanto, appunto, il mio intervento voleva significare era di istituire questa sezione speciale all'interno del tribunali ordinari.
Questo è il punto più saggio, più opportuno e, a mio avviso, e più difendibile dal punto di vista delle persone più deboli, che sono questi bambini che, a volte, attraverso il tribunale dei minori subiscono dei trattamenti non molto consoni alla nostra Costituzione. (Applausi della senatrice Carlino e del senatore Berselli).

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