venerdì 6 luglio 2012

Maria Anastasi un calvario durato 18 anni

Sempre più delicata la posizione di Salvatore Savalli. Molte le contraddizioni nel suo racconto e sugli ultimi istanti di vita della moglie, trovata con il cranio fracassato e semi-carbonizzata. I figli della coppia: "Papà era uscito con mamma, l'altra e una tanica di benzina"
Emergono nuovi particolari sull'uccisione di Maria Anastasi, 39 anni, incinta al nono mese. Il corpo della donna è stato trovato semi carbonizzato ieri nelle campagne di Trapani. La procura ha disposto il fermo, con l'accusa di omicidio, del marito della donna, Salvatore Savalli. Secondo quanto hanno dichiarato i tre figli della coppia, che hanno smentito la versione iniziale del padre, i genitori si sarebbero allontanati insieme all'amante dell'uomo che era andata a vivere nella loro casa. I parenti della vittima: "Salvatore è un violento".

L'interrogatorio. I carabinieri hanno fermato Salvatore Savalli, anche lui di 39 anni, a conclusione di un interrogatorio durato diverse ore. Secondo gli inquirenti, l'uomo avrebbe assassinato la moglie con una bastonata in testa e poi ne avrebbe bruciato il cadavere. I rapporti tra i due erano tesi da tempo, visto che, sempre secondo gli investigatori, Savalli avrebbe imposto alla donna la convivenza con l'amante.

La ricostruzione del marito.
L'uomo ha dato versioni contrastanti sulla scomparsa della moglie, da lui stesso denunciata. Savelli, in un primo momento, ha raccontato ai carabinieri di essersi trovato in auto, nelle campagne di Erice, in provincia di Trapani, con la moglie e i tre figli adolescenti, e di essere sceso dalla macchina per accompagnarli a fare pipì. Allontanatosi
dal veicolo, avrebbe sentito lo sportello della macchina richiudersi e, tornato dov'era parcheggiata, non avrebbe più trovato né l'auto né la moglie.

La versione dei figli.
Diversa la versione dei figli della coppia. Secondo i ragazzi - che hanno 16, 15 e 13 anni - i genitori si sarebbero allontanati dalla loro abitazione insieme all'amante dell'uomo. Uno dei figli ha aggiunto inoltre che il padre aveva con sé una tanica di benzina.

"Papà era 'infastidito' dalla gravidanza di mamma", ha raccontato la figlia maggiore: 17 anni, parrucchiera, che sin da bambina è vissuta a casa dei nonni materni. Dal racconto dei familiari, Maria Anastasi (i suoi cari la chiamavano affettuosamente Mariella) era succube del marito. "E' sempre stato un uomo violento - ha detto Rita Ricevuto, madre della vittima - ma mia figlia gli voleva bene e continuava a difenderlo. Subiva in silenzio, era stata costretta a tagliare i ponti anche con me".

L'altra donna. I racconti dei parenti della donna al vaglio degli inquirenti, così come la posizione dell'amante del presunto assassino. La donna, interrogata dai carabinieri, ha confermato la relazione con Savelli, che ieri aveva invece accusato a sua volta la moglie di avere una relazione extraconiugale e di essere uscito con lei per avere un "chiarimento" con il presunto amante.

La presenza dell'amante di Savalli della sua amante, è stata riferita agli investigatori dalla madre della vittima, Maria Ricevuto, e da una zia. La donna è stata rintracciata dai militari e avrebbe confermato la sua relazione con Savalli. L'indagato, che comunque continua a negare l'omicidio, avrebbe ammesso di conoscerla e frequentarla.

Un marito violento. Maria Anastasi e Salvatore Savalli erano sposati da 18 anni. La donna era in attesa del quarto figlio, una bambina, che sarebbe dovuta nascere tra un paio di settimane. Ieri era il giorno del compleanno di Maria.

Savalli aveva denunciato la scomparsa della moglie mercoledì sera e quanto aveva riferito ai carabinieri era apparso subito contraddittorio e poco verosimile. Fra le incongruenze anche il ritrovamento del corpo della donna in un viottolo di contrada Zafferana, tutt'altra zona rispetto a quella indicata da Savalli nel suo racconto

I familiari di Maria Anastasi hanno affermato che il marito la teneva in uno stato di soggezione e non di rado la picchiava. La famiglia versava anche in precarie condizioni economiche. Più volte, infatti, Maria Anastasi sarebbe stata costretta a bussare alla porta dei parenti per chiedere generi di prima necessità come il pane. E quando la donna doveva comunicare con i suoi cari, utilizzava le cabine telefoniche, "perché il marito le controllava perfino il telefonino" ha spiegato la zia, Anna Maria Ricevuto, che ha descritto il matrimonio della nipote come "un calvario durato 18 anni".
(06 luglio 2012)

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