lunedì 18 giugno 2012

Travolti due anziani, sul marciapiede.

 



"La tragedia di Latina non fa che riproporre con grave urgenza il tema dell'introduzione del reato di omicidio stradale -afferma il presidente Valentina Pappacena- occorre dunque intervenire prima che finisca la legislatura. Ritengo estremamente importante il fatto che il vice-presidente del Senato Emma Bonino abbia ricevuto tante mamme di vittime della strada rispondendo così all'invito del senatore Stefano Pedica. Come del resto considero rassicurante la visita di una delegazione al Quirinale. Entro fine luglio vogliamo che venga inserito il reato di omicidio stradale nel codice, poi a Settembre partirà una campagna di sensibilizzazione nelle scuole, con la speranza che il Comune di Latina sposi la nostra battaglia. Oggi, ogni giorno, in Italia muoiono ancora 11 persone, questo sempre rifacendosi all’ultimo rapporto Istat Aci disponibile, vale a dire quello riferito all’anno 2010 e diffuso nel novembre 2011. Allora, e soprattutto ancora prima, parlavamo ancora di “incidenti stradali”, una parola, quella, “incidente”, che sembra portare in sé una risposta che si rifà alla casualità, non alla responsabilità. Oggi invece discutiamo di “omicidio stradale”. 
Sono due passi in avanti di fondamentale importanza: i morti sulla strada non sono morti ineludibili, infatti sono diminuiti. Questo intanto per cominciare a rispondere a chi ancora oggi crede che i morti sulla strada sempre ci sono stati e sempre ci saranno. Oggi parliamo di vita e degli omicidi stradali che la negano, non di incidenti. Parliamo di responsabilità. Chiediamo un’assunzione di responsabilità.
Chi si mette alla guida ubriaco o drogato, infatti, è come se impugnasse una pistola e iniziasse a sparare, ma il codice penale prevede sanzioni troppo basse per questi delitti e ciò è veramente inammissibile. Come associazione ci battiamo per un cambiamento radicale.

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