sabato 28 luglio 2012

Un podio Rosa

LONDRA - Una giornata storica, anche se il "mito" di Valentina Vezzali non ha trionfato il suo testimone è passato alla gioventù italiana del fioretto, regalando all'Italia un 'triplete' olimpico da ricordare per sempre.

LA NUOVA REGINA Elisa Di Francisca, già campionessa del mondo due anni fa a Parigi, è la nuova regina olimpica della scherma. Ha vinto al termine di un pomeriggio appassionante, faticoso e sempre in rimonta. Ha rischiato di uscire già negli ottavi e soprattutto in semifinale contro la fortissima coreana Hyun Hee Nam, numero 2 del mondo. La sua forza è stata quella di crederci sempre. Anche quando mancavano 58 secondi al termine dell'assalto di semifinale e la jesina soccombeva 9-5. Poi il miracolo, come spesso questo sport regala. 'Last second', ma sempre col cuore, come ha fatto anche in finale battendo la Errigo per 12-11, dopo essere stata sotto per 8-11. Le lacrime dell'avversaria dopo la premiazione testimoniano la delusione della 24enne di Monza che ha visto sfumare l'oro all'overtime.

IL TRIO DELLE MERAVIGLIE La giornata londinese all'Exposition Center rappresenta un pò il desiderio che ogni sportivo culla nel petto: vedere i suoi atleti su ogni gradino del podio. L'Italia del fioretto ha abituato spesso a questi sogni, con lo stesso ordine di oggi (Di Francisca, Errigo, Vezzali) il podio tutto azzurro si era già successo nel giugno scorso in Coppa del Mondo a San Pietroburgo, e il Dream Team rosa non ha deluso gli italiani nemmeno oggi. La Vezzali, a 38 anni, si ferma ad un passo dalla leggenda (uguagliare i miti Carl Lewis e Al Oerter, 4 ori olimpici consecutivi) e cede il testimone alla rivale trentenne, e concittadina di Jesi, Elisa di Francisco ed alla lombarda Arianna Errigo, 'killer' della campionissima marchigiana in semifinale dopo averla già battuta quest'anno anche agli Europei di Milano.

LA SVOLTA DI ELISA La gioventù ha oggi chiesto strada, se l'è presa e portata fino in fondo, in un pomeriggio di assalti, urla, grida nel catino londinese dell'Excel, un mastodontico centro conferenze, molto poco olimpionico, a due passi dal Tamigi. Cammino controverso quello della neo medaglia d'oro che ha rischiato di uscire subito dalla gara dopo essersi trovata sotto 8-3 egli ottavi di finale contro la tedesca Carolin Golubytskyi. Gli 'straordinarì (ha poi vinto 15-9) hanno ridato smalto alla Di Francisca, che è scivolata via facile (15-9 alla giapponese Sugawara) prima della semifinale thriller contro la sudcoreana Hyun Hee Nam che a meno di un minuto dalla fine dell'assalto conduceva 9-5. È stato il momento della svolta: in 20 secondi Elisa ha recuperato tre stoccate (10-9 per la coreana) prima di chiudere 11 pari e prevalere al 'golden goal'.

IL BRONZO DELLA VEZZALI Decisamente più agevole il cammino della Errigo che prima ha strapazzato la venezuelana Fuenmayor, poi si è sbarazzata con altrettanta disinvoltura della russa Gafurzianova, prima della semifinale fratricida con la Vezzali, sconfitta 15-12, al termine di un assalto che l'ha comunque vista sempre davanti. Pari e patta fino al 5 pari, poi la brianzola prende via via convinzione mentre la Vezzali si disunisce: tre stoccate vincenti le danno il break decisivo. Un vantaggio che la Errigo custodisce come una formichina (10-6, 12-8, 14-11) e che la portano ad un passo dal paradiso. La finale è palpitante e arriva pochi minuti dopo la finalina al cardiopalma per il bronzo che la Vezzali conquista all'ultima stoccata(sotto di due a 9 secondi dalla fine della 'regular season'). Tra le due azzurre è un ping pong di stoccate e di urla lberatorie fino al 12-11 nell'extra time. Per le tre donne d'Italia una medaglia a testa, anche se l'oro premia una sola. Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e Arianna Errigo forse non si amano (nemmeno durante le note di Vangelis prima e di Mameli dopo hanno tradito la minima emozione tra loro) ma hanno regalato all'Italia l'Olimpiade perfetta.

Nessun commento:

Posta un commento