martedì 8 ottobre 2013

Cara Signora Ministro...

Cara Signora  Ministro Kyenge,

dal momento del suo giuramento come Ministro della Repubblica, non le nascondo che ho provato piacere nel vedere un Ministro di colore alla guida dell'Immigrazione.
Speravo che una personalità nuova potesse portare giusti cambiamenti e potesse con determinazione affemare l'importanza si di nuove leggi a tutela degli immigrati, ma sopratutto le responsabilità che gli immigrati dovrebbero avere verso l'Italia, e che molte volte, troppe,  purtroppo non hanno.
Perché vede Signora, anche se molte volte personalità poco credibili incapaci di affrontare gravi situazioni di ordine pubblico nascondono  gravi fatti e con la parola "razzismo" si limitano ad incolpare chi forse stanco e esasperato si lascia scappare qualche termine ingiurioso , gli italiani sono tutt’altro che razzisti.
Troppo abituati ad essere invasi da spagnoli, francesi, austriaci e ad essere guidati da inglesi e americani per potersi permettere la xenofobia. Ma il razzismo cresce, adesso, per i comportamenti dei paladini del politicamente corretto. Cresce quando le case popolari vengono negate agli italiani poveri, figli e nipoti di chi ha pagato le tasse permettendo la costruzione di quelle stesse case, per assegnarle a stranieri appena arrivati e che nulla han fatto per questo Paese. Cresce quando si tagliano i fondi per il trasporto pubblico a Torino e si regalano 5 milioni agli zingari (che non hanno fatto assolutamente nulla per averne diritto). Cresce quando nelle scuole i bambini italiani devono rinunciare alla festa di Natale per non infastidire i bambini di altre religioni o quando devono rinunciare al prosciutto in mensa perché altri non vogliono mangiarlo.
Cresce quando ci ritroviamo davanti persone che se non gli dai un euro in piazza, ci ingiuriano, ti sputano..senza rispettare le nostre Leggi, le Leggi del Parlamento dove Lei ha giurato.
Cresce quando alle 10:00 di mattina visitando un campo rom ti accorgi di come uomini con comportamenti da padre padrone mandano le donne e  figli ad elemosinare agli incroci e loro rimangono seduti a giocare a carte..mentre intanto lo Stato Italiano, i Cittadini Italiani che non sanno più come arrivare alla metà del mese, pagano. 

Ecco, Caro Ministro, prima di lanciarsi in iniziative che andranno in senso contrario ad ogni integrazione ed interazione, provi a pensare a tutto questo. Provi ad invitare gli immigrati a rispettare le Leggi, ad adoperarsi per il bene di tutti, a rispettare le Leggi del paese che li ospita, provi a dire che è giusto dare la cittadinanza ma solo a coloro che dimostrano di voler vivere civilmente in un paese civile e che apre le porte a tutti. Provi, Signora Ministro.
E se proprio non Le piace come siamo fatti, può sempre scegliersi popoli migliori del nostro.

Ferdinando Tripodi
Responsabile Diritti Civili

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